Pinne (subacquea): differenze tra le versioni

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I modelli per la subacquea sono differenziati a seconda del tipo di impiego: per l'[[apnea]] (ed in particolare per la [[pesca all'aspetto]]) le pinne sono molto lunghe ed a pala molto rigida, per pinnate molto lente e ricche di potenziale di [[inerzia]]. Per le immersioni con bombole, nelle quali non vi è l'esigenza di risparmiare riserve respiratorie, le pinnate possono essere più frequenti e si usa allora una più agile pinna a pala morbida, che consente una migliore modulazione della potenza di passo ed una più agevole escursione laterale per veloci cambi di assetto. Alcuni usano anche un modello [[monopinna]], in cui entrambi i piedi sono alloggiati nella medesima calzatura).
 
Un differenza di rilievo è data dal tipo di scarpetta (la parte che ricopre il piede): può essere chiusa al [[tallone (anatomia)|tallone]], oppure con tallone libero e fissabile con un cinghiolo regolabile a [[fibbia]]. Quest'ultimo tipo è preferito dai subacquei che effettuano immersioni in condizioni climatiche differenziate, potendo usare lo stesso accessorio con calzari di differente spessore e protezione termica.
 
La scarpetta è in genere realizzata in materiale morbido per la massima aderenza al piede e dotata di opportune aperture (davanti alle dita centrali o sotto di esse) per evitare la formazione di bolle d'aria. La sua conformazione riveste particolare importanza, dovendosi evitare la perdita accidentale della pinna durante l'uso. A questo riguardo molti subacquei ritengono che la pinna a tallone aperto sia più sicura ove ne sia ben regolato il cinghiolo, in caso contrario si avrebbe peraltro anche una certa dispersione di potenza.