Ciociaria: differenze tra le versioni

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Una descrizione geografica della ''Ciociaria'' che risolva il problema dei suoi confini e delle sue peculiarità etniche non è mai stata fornita. Il territorio interessato è sempre stato amministrativamente denominato ''Lazio'', ''Campagna e Marittima'' o ''Campagna di Roma'' e gli studi storiografici e demologici che portarono alla luce gli aspetti sociali degli abitanti laziali detti ''ciociari'', all'inizio del [[XIX secolo]], trattano la questione in modo marginale, senza disporre di documentazioni precise. La prima analisi sistematica al riguardo fu fatta solo nel [[1916]], da [[Adele Bianchi]], che in una pubblicazione dell'istituto geografico De Agostini discriminò chiaramente una regione o subregione, risultando che «la Ciociaria comprende l'ampia [[Valle del Sacco]], i [[Monti Ernici]], il versante interno degli [[Monti Ausoni|Ausoni]] e parte dei [[Lepini]]», grossomodo il [[circondario di Frosinone]]<ref>Bianchi A., ''La Ciocieria. Monografia corografica'', in «La Geografia», vol. IV, 1916, pp. 85-99 e 230-252.</ref>. Pochi anni più tardi lo studio fu ripreso da alcuni intellettuali fascisti frusinati le cui tesi geografiche e etnologiche furono anche bandiera delle loro idee politiche, e che arrivarono a costruire l'antropologia di una «''razza ciociara''»<ref>«il tipo del Lazio Meridionale è dato in prevalenza dal "ciociaro" dalle membra vigorose e flessibili, dal viso regolare col naso dritto o leggermente curvo, gli occhi grandi e neri, la capigliatura folta, le sopracciglia marcate, l'aspetto fiero ma insieme dolce. Le donne godono fama di grande bellezza per vigore e nobilità dei lineamenti, la carnaggione binachissima, gli occhi profondi, le spalle e i fianchi robusti ma perfetti, l'incedere maestoso». Quadrotta G., Introduzione, in Pocino W., ''I Ciociari'', Roma 1961, p. 14.</ref>, apportando nuova confusione al problema. Nel 1930 l'«''[[Enciclopedia Italiana]]''» riprese e rielaborò gli studi della Bianchi, considerando però ''Ciociaria'' anche parte del [[circondario di Sora]] e la valle del [[Gari]] e, discostandosi dalle opinioni dei fascisti, ritenne esplicitamente l'area geografica descritta «priva di una propria individualità». Dal [[secondo dopoguerra]] invece, poiché nel Lazio fu conservato l'assetto amministrativo del regime, col termine ''ciociaro'' i governi locali promossero l'identità provinciale frusinate, e fu sollevato da diversi autori il problema di individuare se esistesse anche una ''«[[regione storica]]» ciociara'' e quali fossero le sue caratteristiche ed i suoi limiti; costoro avanzarono poi soluzioni molto divergenti fra loro. Le analisi antropologiche e toponomastiche, pubblicate dai primi [[anni 1960|anni sessanta]] furono tanto varie che si arrivò ad identificare la Ciociaria ora col territorio fra il [[Liri]] e i [[Castelli romani]]<ref>Di quest'opinione anche l'artista frusinate [[Anton Giulio Bragaglia]] che nella prefazione a «I Ciociari, dizionario biografico» (Roma 1961) di Willy Pocino, individua il confine settentrionale della Ciociaria nel corso del [[Aniene|fiume Aniene]] registrando inoltre che con ''ciociari'' a Roma si etichettano anche gli abitanti di paesi del sublacense.</ref> ora con parte dell'antica provincia pontificia di ''[[Campagna e Marittima]]''<ref>Merlini F., ''Grande Dizionario Enciclopedico'', IV, Torino 1969, p. 117, s.v. «Ciociaria».</ref>, o persino con l'intera provincia di [[Frosinone]] o buona parte del Lazio meridionale. Altri studiosi, infatti, considerano la "Grande Ciociaria" come tutto il Lazio meridionale, includendo in essa le province di Latina e Frosinone per intero.
 
===Distinzioni territoriali===
===Distinzioni territoriali===si ok, ma sul mio libro devo rispondere ad una domanda... la ciociarìa è una collina o una pianura??? che devo rispondere???
====Evo antico e medio====
{{Vedi anche|Latium adjectum|Ducato romano}}