Pirateria nello stretto di Malacca: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Strait of malacca.jpg|thumb|right|300px|Lo stretto di Malacca]]
[[Immagine:Target practice.jpg|thumb|right|200px|Un marinaio civile statunitense durante l'addestramento contro gli assalti dei pirati, 1984.]]
La '''[[pirateria]] nello [[stretto di Malacca]]''' è un fenomeno storico - risalente al [[XIV secolo]] - tuttora esistente che mette a repentaglio il traffico navale mercantile che attraversa l'omonimo braccio di mare lungo circa 900 chilometri. In tempi recenti, le pattuglie coordinate delle forze dell'ordine di [[Indonesia]], [[Malesia]] e [[Singapore]], insieme all'accresciuta presenza di ''security'' privata a bordo delle navi, hanno provocato una netta riduzione della pirateria, secondo quanto riporta l'[[International Maritime Bureau]] (IMB).<ref name=watchdog>"Watchdog hails improved security in Malacca Strait; Increased patrols and other measures have cut number of pirate attacks", ''The Straits Times'', 23 gennaio 2007</ref>
 
La geografia dello stretto di Malacca rende la regione particolarmente suscettibile agli atti di pirateria. Era ed è un importante passaggio tra [[Cina]] e [[India]], da sempre intensamente battuto dalle rotte commerciali. Oggi è luogo di transito delle rotte tra [[Europa]], [[Canale di Suez]], i paesi esportatori di petrolio del [[Golfo Persico]] e i porti dell'estremo oriente [[asia]]tico. Lo stretto è angusto e contiene migliaia di isole e foci fluviali che ne fanno un luogo ideale perché i pirati possano nascondersi e sfuggire alla cattura.
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Storicamente, la pirateria nello stretto di Malacca non era solo un'impresa lucrativa, ma anche un importante strumento politico. I governanti hanno fatto spesso affidamento sui pirati della regione per mantenerne il controllo. Un esempio fu il governo del sultano [[Parameswara]], principe di [[Palembang]] nel [[XIV secolo]]. Fu attraverso la lealtà al principe delle bande pirata costituite dalla popolazione [[Orang Laut]] che Parameswara resistette ai tentativi di espansione dei regnanti vicini e giunse a fondare il [[Sultanato di Malacca]]. Tra il [[XV secolo|XV]] ed il [[XIX secolo]] le acque malesiane giocarono un ruolo cruciale nelle lotte per il potere in [[Indocina]]. Oltre alle potenze locali, tra gli antagonisti figurarono anche le potenze coloniali del [[Portogallo]], dell'[[Olanda]] e dell'[[Impero Britannico]]. I fondali dello stretto di Malacca e del [[Mar Cinese Meridionale]] sono oggi il cimitero di numerosi relitti di navi perdute per via delle tempeste, degli arrembaggi pirati, delle battaglie e degli errori di navigazione.<ref>"Shipwrecks as historical treasure trove", [http://www.nst.com.my ''The New Straits Times''], July 6, 2003.</ref>
 
È con l'arrivo dei [[colonialismo|colonizzatori]] europei - interessati al controllo del commercio delle [[spezie]] - tra il [[XVIII secolo|XVIII]] ed il [[XIX secolo]] che il fenomeno della pirateria vede un aumento. Secondo Charles Corn, autore di ''The Scents of Eden: A Narrative of the Spice Trade'' ("I profumi dell'Eden: Una storia del commercio delle spezie"):
 
{{quote|Le spezie in quell'epoca guidavano le economie mondiali come oggi fa il petrolio.<ref>"A Taste for Adventure; Even the Most Familiar Jar in the Spice Rack Holds a History Of Piracy, Shipwreck and Nation-Building", [http://www.chicagotribune.com/ ''Chicago Tribune''], 18 aprile 2001.</ref> }}