Spettrofotometria: differenze tra le versioni

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In [[fisica]] il termine '''spettrofotometria''' designa lo studio degli [[spettro elettromagnetico|spettri elettromagnetici]]. Si tratta di un termine più specifico del termine generale [[spettroscopia]] elettromagnetica, in quanto la spettrofotometria si occupa di luce [[spettro visibile|visibile]], dal vicino [[ultravioletto]] al vicino [[infrarosso]]. Inoltre il termine non comprende le tecniche di [[spettroscopia]] con risoluzione temporale.
 
La Spettrofotometriaspettrofotometria richiede l'uso di spettrofotometri. Uno di tali strumenti è un [[fotometro]], cioè un dispositivo per la misura dell'intensità luminosa, che può determinare l'intensità come funzione della [[lunghezza d'onda]] della radiazione luminosa. Sono disponibili molti generi di spettrofotometri. Tra le distinzioni più importanti adottate per classificarli vi sono gli intervalli di lunghezze d'onda nei quali operano, le tecniche di misurazione che adottano, le modalità secondo le quali acquisiscono uno spettro e le sorgenti dell'intensità luminosa variabile per la cui misura sono stati progettati. Altri aspetti importanti degli spettrofotometri includono la loro banda spettrale e il loro intervallo di linearità.
 
L'applicazione forse più comune degli spettrofotometri è la misurazione dell'assorbimento luminoso, ma essi possono essere progettati anche per misurare la riflettanza diffusa o speculare. In termini strettamente fisici, anche la mezza emissione <!-- ? --> di uno strumento a luminescenza costituisce una specie di spettrofotometro.