Chimica: differenze tra le versioni
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[[File:Alchemist-small.gif|thumb|250px|Laboratorio alchemico (illustrazione di [[Pieter Bruegel il Vecchio]]).]]
Tra il [[II secolo|II]] e [[V secolo|V secolo d.C.]] si sviluppa ad [[Alessandria d'Egitto]] l'[[alchimia]], che conservava le origini [[filosofia|filosofiche]] unite a una forte connotazione [[esoterismo|esoterica]]. In questo contesto l'[[alchimista]], o "mago naturale", si poneva come tramite tra [[macrocosmo e microcosmo]], [[divinità|divino]] e umano. Due erano gli obiettivi fondamentali degli alchimisti, da realizzare con l'ausilio della [[pietra filosofale]]: la [[trasmutazione]] dei [[metallo|metalli]] in [[oro]], che corrispondeva anche all'elevazione verso la perfezione delle qualità spirituali umane, e la possibilità di curare ogni genere di [[malattia]] e creare la vita. Nel [[XVI secolo]] assumeva autonomia propria la branca definita [[iatrochimica]], che ebbe i maggiori contributori in [[Paracelso]] e [[Jean Baptiste van Helmont]] e che si prefissava di correlare i processi chimici che avvengono all'interno dell'organismo umano con gli stati patologici e con i possibili rimedi.
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