Varo (nautica): differenze tra le versioni
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Al momento del varo (cioè quando durante la cerimonia la bottiglia si infrange sulla prora) gli scontri vengono sbloccati e la nave scivola in acqua. La corsa della nave può essere libera, oppure può essere rallentata da catene o funi per evitare che la nave vada troppo al largo o a collidere con altri ingombri. La nave solitamente entra in mare di poppa per alcuni motivi: una migliore galleggiabilità e un maggiore freno all'entrata in acqua. La pendenza del piano inclinato è compresa di solito tra 1/16 e 1/25.
Il varo genera forti sollecitazioni sulla struttura della nave, particolarmente nel momento in cui la poppa è già in acqua mentre la prua è ancora sullo scalo.
*'''Varo scivolato laterale'''
Il varo può essere fatto anche di lato, ed è questa una tecnica utilizzata specialmente nel caso in cui il cantiere si trovi sulla riva di un fiume o di un lago.
Il varo scivolato di poppa e laterale sono eventi di grande impatto emotivo, e comportano notevoli sollecitazioni sulla struttura della nave.
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*'''Varo carrellato da pontone'''
La nave, costruita nel cantiere in posizione livellata, al momento del varo viene trasferita su un pontone galleggiante (o su un bacino galleggiante) ancorato al molo del cantiere stesso utilizzando dei carrelli semoventi. Il pontone viene poi lentamente affondato facendo sì che la nave prenda a galleggiare.
Il varo carrellato più impegnativo sinora effettuato è stato quello dei cacciatorpediniere lanciamissili [[Andrea Doria (D 553)|''Andrea Doria'' (D 553)]] e ''[[Caio Duilio (D 554)]]'' della [[Marina Militare Italiana]], due navi di 7000 tonnellate di stazza.
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