Ferreolo di Besançon: differenze tra le versioni

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A quella data, come testimonia Gregorio di Tours, la tradizione dei martiri Ferreolo e Ferruccio era ben viva e fondata e la loro tomba passava per fonte di miracoli. La passione di Ferreolo e Ferruccio imitata da quella di san Benigno di Digione dovrebbe datare intorno all'anno [[500]]<ref>Y. Jeannin, 1992, p.128 ; la tradizione agiografica su Ferreolo e Ferruccio è particolarmente conosciuta a causa dei lavori ad essi consacrati da Bernard De Vregille </ref>. Essa stessa in effetti ricalca quella perduta dei martiri di [[Valence]], Felice, Fortunato ed Achille, che passavano, come Ferreolo e Ferruccio, per discepoli d'Ireneo.
 
La passione di Ferreolo e di Ferruccio contiene tuttavia riferimenti puramente locali: la citazione di di chiodi conficcati nelle articolazioni del corpo e la decapitazione. Tali menzioni compaiono nella narrazione della passione ed in quella un poco più tardiva del ritrovamento delle reliquie. Secondo quest'ultimo testo è verso il [[370]] che il vescovo Aniano avrebbe ritrovato i corpi dei due santi e riconosciuto il loro rango di martiri a causa dei chiodi conficcati nei loro crani.<ref>Y. Jeannin, p. 129</ref>. Diverse indicazioni mostrano che le salme appartenevano ad un cimitero pubblico e la presenza di chiodi rimanda a pratiche funerarie che non riguardano la persecuzione dei cristiani e sono note d'altro canto<ref>Y. Jeannin, 1992, p. 129-133</ref><ref>L. Joan, ''Carte archéologique de la Gaule : 25/90. Le Doubs et le territoire de Belfort'', Paris, 2003, p. 247</ref>, particolarmente nel cimitero de la Viotte a Besançon<ref>Y. Jeannin, 1992, p. 134</ref>. Secondo Yves Jeannin è ad Amanzio che si dovrebbe attribuire verso il 500, il ritrovamento delle reliquie<ref>Y. Jeannin, 1992, p.133-134</ref>. AAl riguardo delle ricerche storiche «… si conferma che la passione di san Ferreolo e di san Ferruccio è puramente immaginaria.»<ref>Y. Jeannin, 1992, p.135</ref>
 
La narrazione del ritrovamento delle reliquie rimanda senza dubbio a realtà del [[VI secolo]], ad un momento in cui le comunità cristiane si affermavano e si dotavano di un'identità locale. Si dovrebe quindi ritenere che la cristianizzazione della città dei Sequani avvenne piàù tardi rispetto a quanto afferma la tradizione, cioè dopo la conversione di [[Costantino]].