Kosha: differenze tra le versioni

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{{voce complessa|Advaita Vedānta|Atman|Brahman}}
 
Secondo la [[Advaita Vedānta|filosofia Advaita]], l'essenza spirituale dell'uomo (detta [[ĀtmanAtman]]) è rivestita da cinque involucri o guaine, chiamati '''Kosha'''. Essi sono i corpi di cui è composto l'"io" fenomenico, che separano la coscienza dal [[Brahman]] indifferenziato.
I cinque Kosha sono presenti in tutti i piani ([[corpo grossolano|grossolano]], [[corpo sottile|sottile]] e [[corpo causale|causale]]), partendo da quello piú materiale per arrivare a quello piú spirituale. Questo riflette la volontá Advaita (non duale) che non distingue fra [[fisica]] e [[metafisica]], ma li considera gradazioni di un tutto.
 
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La prima guaina ''Annamayakosa'' è quella del corpo grossolano ed è così descritta:
 
{{quote|Questo corpo è il prodotto del cibo e costituisce la guaina del cibo. Vive a causa del cibo e muore se ne è privo. È un miscuglio di [[pelle]], [[carne]], [[sangue]], [[ossa]] e altre relatività; così esso non potrà mai essere l'eternamente puro ''[[Ātmanatman]]'' che non deve la sua esistenza a nessuno fuorché a sé stesso.|[[Vivekacūḍāmaṇi]], sloka 154}}
 
La sua esistenza dipende dal ''[[prana]]'' (energia) assunto sottoforma di cibo, acqua e da ''prana'' più sottile assunto attraverso l'aria che respira. Il prana assunto attraverso la respirazione è la forma di energia più importante al corpo materiale, infatti senza cibo la sua sopravvivenza è possibile fino e oltre 6 settimane, senza [[acqua]] 3 giorni, senza aria, invece, la vita del corpo materiale cessa dopo soltanto 6 minuti. Il corpo fisico può essere armonizzato anche attraverso la pratica di posizioni mirate dette ''[[asana]]''.
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Quello che rappresenta questo involucro è la cosiddetta ''[[buddhi]]''. Potremmo intendere questo termine come la più alta facoltà discriminativa che l'individuo possegga, l'intelligenza sintetica capace di contemplare gli archetipi universali.
 
Benché molto vicina all'Ātmanatman riflettendone il ''[[cit]]'', nonostante sia percezione intuitiva e discernimento immediato essa resta pur sempre un veicolo del sé ed è pertanto soggetta a trasmigrazione.
 
Pertanto se questa resta vincolata al complesso mentale e sensoriale favorisce l'espansione dell'[[ego]]; se viceversa risulta svincolata dal desiderio egoico essa favorisce l'amore e la comprensione universale.
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L'ultima guaina e quella più interna ''Anandamayakosa'' è quella della beatitudine.
 
Di essa si dice essere attiva nel sonno profondo mentre negli altri stati (veglia e sogno) lo è solo parzialmente. È sede della facoltà intuitiva ove si fa esperienza della divinità che vive nel profondo di ogni essere umano. Tale unità di coscienza rifrange senza riflettere la pura beatitudine dell'[[Ātmanatman]], in assenza di qualsiasi dualità. Questa guaina è composta di beatitudine non generata da alcun eccitamento né da stimoli sensoriali quindi non dipende da alcun condizionamento formale.
 
Anche questo corpo causale va superato; esso non può essere il supremo sé in quanto ne è pur sempre rivestimento come lo sono le altre guaine-corpi.
 
Compresi e risolti i cinque involucri ovvero i tre corpi quello che resta è solo il ''testimone'', il supremo ''[[ĀtmanAtman]]''.
 
[[Categoria:Advaita Vedānta]]