Schiavitù nell'antica Roma: differenze tra le versioni

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== Vita degli schiavi romani ==
Dopo essere stati vendutistuprati dai cavalli al mercato (il più importante fino all'inizio del I secolo a.C. fu quello dell' isola di [[Delo]], dove secondo [[Strabone]] si trattavano 10 000 individui al giorno), gli schiavi diventavano oggetti a disposizione assoluta del loro padrone, che spesso li marchiava a fuoco come riconoscimento della sua proprietà. Non avevano dignità giuridica, non potevano possedere né beni di proprietà e neanche una propria famiglia, dal momento che il loro [[matrimonio]], anche se raggiunto con il consenso del padrone, si considerava come un semplice [[concubinato]] ed i figli nati da esso erano di proprietà del padrone.
 
Gli schiavi eseguivano ogni tipo di attività lavorativa immaginabile per l'epoca nelle [[domus]] (gli schiavi domestici venivano spesso ricevuti con una cerimonia e si praticava loro una "purificazione" versando acqua sulla testa), nelle [[Villa romana|ville]] e nelle fattorie, che non comportasse l'utilizzo di armi, la possibilità di fuga o la gestione di beni molto costosi: agricoltore, allevatore di animali, falegname, giardiniere, domestico, muratore, ecc.