Battaglia del Morbihan: differenze tra le versioni

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{{Conflitto= |nome del conflitto= battaglia di Veneticus Sum |parte di= della Conquista della Gallia |luogo= Veneticus Sum, presso Quiberon |causus= ribellione dei Veneti |mutamenti territoriali= Aquitania conquistata |data= estate del 56 a.C |esito= vittoria romana |schieramento1= Repubblica Romana |schieramento2= Veneti |comandante1= Gaio Giulio Cesare |comandante2= sconosciuto |effettivi1= c.a 100-150 navi |effettivi2= c.a 220 navi |perdite1= lievi |perdite2= tutte le navi distrutte o catturate.

La battaglia dei Veneticus Sum fu un evento della Conquista da parte di Cesare della Gallia, e vide il primo scontro navale dei romani nell'Atlantico.




Antefatto Nel 57 a.C, Cesare, sconfitti i Belgi e i Germani, aveva ormai il dominio completo della Gallia, ma nel 56 a. C, alcune popolazuioni si ribellarono, e la loro coalicìzione era guidata dai Veneti, un popolo marittimo stabilitosi sulle coste tra la Bretagna e l'Aquitania. La kloro principale forza era nella flotta, che Cesare descrive nel De Bello Gallico:

          "Le loro navi, infatti, erano costruite e armate in questo modo: le carene, alquanto più
           piatte di quelle delle nostre navi, erano più adatte a navigare su bassi fondi e ad af-
           frontare il riflusso delle  maree; eccezionalmente alte a poppa e a prua, resistevano più
           agevolmente alle enormi ondate e alle tempeste; tutta la nave era costruita in legno di 
           quercia[...] le traverse fatte di travi alte più di un piede erano fissate con chiodi di 
           ferro[...]le ancore erano assicurate con catene di ferro[...]al posto delle vele usano pel-
           li e cuoio morbido[...]I rostri delle nostre navi, non potevano recar loro alcun danno...
           (Cesare, De Bello Gallico

Inoltre, Cesare non poteva attaccare le città dei Veneti perchè esse erano protette dalla bassa e alta marea. Decise cosìm di affidarsi a uno scontro navale e affidò la flotta a Decimo Bruto.

Svolgimento Nell'estate del 56, la flotta veneta, composta da 220 navi si diresse verso i Veneticus Sinus, dove si scontrò con la flotta romana. Dopo un lungho combattimento, la vittoria venne solo grazie all'uso di pertiche, con le quali le navi romane tagliavano le corde che sostenevano le vele delle navi, immobbilizzandole, essendo esse a vela. Ecco come descrive lo scontro Cesare nel De Bello Gallico:

        "Un solo strumento preparato dai nostri si rivelò di grande utilità: delle falci molto af-
        filate incastrate su lunghe pertiche[...]Agganciate con queste falci le scotte che assicu-
        ravano i pennoni degli alberi, facendo forza sui remi, si tirava fino a spezzarle.[...]Il 
        resto del combattimento dipendeva dal valore, nel quale i nostri soldati erano superiori[...]
        Una volta abbattuti i pennoni nel modo che abbiamo detto, due  o tre delle nostre navi circon-
        davano la nave nemica, mentre i nostri soldati, con tutte le loro forza, andavano all'ar-
        rembaggio.[...]
        (Cesare, De Bello Gallico

Alla fine del combattimento, i Veneti tentarono quindi la fuga, ma una bonaccia impprovvisa li immobilizzò. Con questa vittoria, Cesare riuscì ad ottenere la resa delle città, Venete.