Stadio Maurizio Quaggia: differenze tra le versioni

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==Storia==
Storicamente l'area di proprietà del Comune di Mogliano Veneto di circa 20000 mq compresa tra le vie Gagliardi, Ronzinella, Colelli e le scuole (la Media Dal Monte già U. Saba e il Liceo Berto) era stata organizzata dividendola in quattro parti: una ad est con il campo secondario del rugby (confinante con Via Gagliardi), una ad ovest con lo stadio principale del Rugby (confinante con Via Colelli), una centrale che separava i due terreni di gioco destinata all'allenamento, così come la zona a nord a ridosso del fossato e confinante con le scuole. Gli spogliatoi erano dislocati in Via Colelli, ma erano più piccoli degli attuali. Il campo principale era dotato nella parte est di una piccola gradinata in cemento armato (quella ancora presente) che fu poi coperta con una rudimentale ma funzionale tettoia in ferro.
 
Nata per essere destinata al rugby, a causa delle carenze nelle strutture sportive per la pratica del calcio della città negli anni ottanta l'area fu in parte sottratta al rugby per essere destinata al calcio. Infatti la storica squadra cittadina del
[[Associazione Sportiva Dilettantistica Pro Mogliano|Pro Mogliano]] dopo la retrocessione dal massimo campionato regionale di Promozione Veneta 1973-74 (15° classificata nel Girone B), si trasferì a giocare a Scorzè a causa dell'inadeguatezza del piccolo terreno del glorioso ma vecchio Stadio Comunale di Via XXIV Maggio, dando vita al periodo di esilio noto anche come "diaspora di Scorzè". Ripromossa subito nel massimo campionato regionale già nel successivo campionato 1974-75 di Prima Categoria il team calcistico cittadino rimase giocare a Scorzè per cinque lunghi anni nei quali sfiorò per tre volte anche il rientro in Serie D.
 
Viste le difficoltà di allestire una squadra importante a [[Mogliano Veneto|Mogliano]], dove mancava uno stadio adeguato, nel [[1980]] il presidente del team calcistico Guido Robazza acquisì la proprietà della [[calcio Mestre|Mestrina]] di cui diventò presidente, affidando la presidenza della Pro Mogliano nelle mani di Gino Bazzacco e conservando la totale proprietà della società moglianese. Il comprensibile e parziale disimpegno di Robazza dopo una polemica che durava da molti anni mise le "ali a piedi" all’amministrazione comunale che prima si prodigò per far rientrare la squadra dall’esilio di [[Scorzè]], imponendo alla squadra del Rugby Mogliano di ospitare sul proprio terreno principale il team calcistico (campionati 1979-80 e 1980-81 di Promozione Veneta) e successivamente decise di assegnare urgentemente all’A.S. Pro Mogliano un’area da adibire a impianto sportivo: l'area del campo succursale del rugby di Via Gagliardi. Grazie all’impegno e al lavoro di alcuni appassionati per la squadra calcistica fu possibile finalmente tornare a giocare a Mogliano in uno stadio dedicato solo al calcio; l’impianto era provvisorio ma ben organizzato con spogliatoi e tribuna entrambi prefabbricati, mentre per l'allenamento veniva utilizzata l'area a nord confinante con le scuole (anche questa ceduta dalla squadra di rugby). La Pro Mogliano giocò nello "Stadio dei Prefabbricati" di Via Gagliardi i massimi campionati regionali 1981-82 e 1982-83 di Promozione Veneta, ma al termine della stagione sportiva 82-83 con la retrocessione del team calcistico e la la contemporanea promozione in massima serie della squadra di rugby, lo stadio di Via Gagliardi ritornò nelle disponibilità del team rugbistico mentre la squadra di calcio ritornò a giocare nel glorioso, troppoma piccolosuperato Stadio di Via XXIV Maggio. Al team calcistico rimase solo l'utilizzo degli spogliatoi e del piccolo campo per gli allenamenti. La società rugbistica, nel successivo campionato di [[Serie A di rugby a 15 1983-1984]], puntando solo alla salvezza decise di giocare nel campo succursale (Stadio dei Prefabbricati di Via Gagliardi) tutta la prima fase del campionato, "risparmiando" il campo principale per la ben più importante poule salvezza.
 
La società rugbistica, nel successivo campionato di [[Serie A di rugby a 15 1983-1984]] (disputato tra 16 squadre con la stessa formula introdotta nella stagione precedente: due gironi in prima fase da 8 squadre ciascuno, le prime quattro di ciascuno dei quali destinate alla seconda fase per lo scudetto, e le ultime quattro a quella per la salvezza), puntando solo alla permanenza nella massima serie decise di giocare nel campo succursale (Stadio dei Prefabbricati di Via Gagliardi) tutta la prima fase del campionato, "risparmiando" il campo principale per la ben più importante poule salvezza. Anche grazie a questo accorgimento il sodalizio rugbistico riuscì nell'impresa di vincere il girone salvezza, garantendosi la permanenza nel massimo campionato.
 
==Voci correlate==