Poetae novi: differenze tra le versioni

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Iniziati all'arte poetica da [[Partenio di Nicea]] ed educati idealmente alla scuola di [[Valerio Catone]], dichiararono guerra ai lunghi poemi di imitazione [[Quinto Ennio|enniana]], preferendo gli [[Epillio|epilli]], i ''[[carmina docta]]'', la [[poesia lirica]].
 
Il tono della loro poesia era spesso scherzoso e lieve ed è per questo che i loro componimenti, per quanto sempre raffinati e preziosi nella forma, venivano chiamati {{Polytonic|παίγνια}} (pàignia) in [[Lingua greca|greco]] e ''nugae'' in [[Lingua latina|latino]], tradotto alla lettera "bagatelle", "sciocchezze", "cosucce", "cose di poco conto".
 
I ''poetae novi'' erano legati da reciproca amicizia, vivevano in modo libero e spregiudicato ed erano avversi a [[Gaio Giulio Cesare|Cesare]].