Amicus Plato, sed magis amica veritas: differenze tra le versioni
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'''''Amicus Plato, sed magis amica veritas''''', ''Mi è amico [[Platone]], ma mi è più amica la verità'', è una locuzione latina citata da [[Ammonio Sacca|Ammonio]] che, nella ''Vita di Aristotele'', la attribuiva a [[Platone]] con riferimento al suo maestro [[Socrate]] (la forma di Ammonio era '''''amicus Socrates, sed magis amica veritas''''')
La frase, con il riferimento a Platone, è stata poi attribuita ad [[Aristotele]] che si era espresso in maniera analoga nell'[[Etica nicomachea]]'' (I, 4,
Aristotele, che era stato discepolo di [[Platone]], ammirava del suo maestro la profondità dei pensieri e dei ragionamenti filosofici, la correttezza morale, ma giudicava ancora più importante di tutto ciò la ricerca della verità, intesa come conoscenza stessa della natura umana, e l'applicazione di essa, in tutte le sue molteplici forme, all'esistenza stessa dell'uomo, ai suoi sentimenti ed alla sua morale di vita. Va ricordato che la filosofia di Aristotele è piuttosto critica nei confronti di quella del maestro verso il quale nutriva un profondo rispetto; molti autori hanno tuttavia sottolineato la presenza di forti linee di continuità e similarità che rendono il complesso di tali dottrine sufficientemente coeso di fronte per esempio agli [[atomisti]].
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