Artabano IV: differenze tra le versioni

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L'[[imperatore romano]] [[Caracalla]], con il pretesto che Artabano gli aveva rifiutato la mano della figlia, cercò di approfittare di queste lotte interne e mosse guerra ai Parti. Dopo aver devastato la [[Medi|Media]] e saccheggiato le tombe reali di [[Arbil|Arbela]], fece ritorno a [[Edessa (Mesopotamia)|Edessa]] per trascorrervi l'inverno. Fu assassinato a [[Carre]], e [[Macrino]] divenne nuovo imperatore.
 
Questa volta fu Artabano ad approfittare della situazione ed invase in gran forze la [[Mesopotamia]], infliggendo ai romani due sconfitte nei pressi di [[Nisibi]], leper qualitre perògiorni dall'alba al tramonto si scontrarono gli eserciti romani e partici, tuttavia questi ultimi non furono decisivein grado di superare il "muro" di legionari. MaInoltre l'arsacide si trovava a corto di viveri e fu costretto ad interrompere le ostilità, accettando la pace che gli offriva Macrino. I Romani restituirono i territori acquisiti, i prigionieri, il bottino di guerra e inoltre pagarono un'indennità di duecento milioni di [[Sesterzio|sesterzi]]. Ma oramai il Regno dei Parti, complici le ripetute guerre con [[Roma]], era in declino. I Romani negli ultimi due secoli avevano ripetutamente messo a ferro e fuoco le province partiche, sconfiggendone i sovrani, istituendo re clienti poi deposti, minando alla base della stabilità del regno orientale.
 
Nel [[224]] [[Ardashir I|Ardashir]], vassallo persiano di Artabano, si rivoltò e due anni dopo prese [[Ctesifonte]]. Con la sconfitta di Vologase VI nel 228, la storia dei Parti, durata più di 400 anni, si concludeva definitivamente.