Massacro di Oradour-sur-Glane: differenze tra le versioni

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Il reparto comandato da Kämpfe, al momento del suo rapimento, si trovava a [[Guéret]], un comune situato a circa 80 [[chilometri]] da [[Limoges]], mentre il 1° battaglione era già in posizione più avanzata durante il suo movimento verso la [[Normandia]]<ref>La divisione ''Das Reich'', una volta raggiunta la Normandia, venne immediatamente impegnata nel settore della 7ª armata tedesca, comandata dal generale Friedrich Dollmann, nella zona di Caen. V. James Lucas, cit., pag. 133.</ref> ed, al momento della decisione di Diekmann, il primo paese che si trovava sulla strada della divisione era Oradour-sur-Glane. Le [[Waffen-SS|SS]] arrivarono nei pressi dell'abitato poco dopo le 14.00, lo circondarono ed, una volta entrate, ordinarono a tutti gli abitanti di radunarsi sulla piazza dove sarebbe stato compiuto un accertamento di identità, ed, intorno alle 14.45, i soldati avevano già raggruppato tutte le persone presenti sul luogo.
[[Immagine:Bundesarchiv Bild 146-1984-101-05A, Otto Weidinger.jpg|thumb|left|L'[[Gradi delle SS|Obersturmbannfuhrer]] [[Otto Weidinger]], comandante del [[SS-Panzergrenadier-Regiment 4 „Der Führer“|4° reggimento panzergrenadier ''Der Führer'']]; testimone per la difesa al processo tenutosi nel [[1953]]]]
Alle 15.00 venne ordinato di portare tutte le donne ed i bambini, il cui totale era di circa 400, all'interno della [[Chiesa (architettura)|chiesa]] e l'unica persona che riuscì ad uscire viva dall'edificio, una donna di nome Marguerite Rouffanche, testimoniò in seguito che tutti i presenti vennero fatti sdraiare per terra e due soldati, dopo avere sbarrato le porte, depositarono un involucro in fondo alla [[navata]] dal quale fuoriscivano alcune ''cordicelle bianche''; dopo che i due soldati ebbero acceso le cordicelle fu immediatamente chiaro a tutti che si trattavano di [[Miccia|micce]] di una [[Bomba (ordigno)|bomba]] ed il [[paura|panico]] si impadronì delle donne e dei bambini ma la prima che tentò di alzarsi per fuggire venne mitragliata con il figlio in braccio<ref>Appena accese le micce il fumo si propagò all'interno della chiesa ma tutte le uscite erano state chiuse e l'uccisione della donna e del figlioletto fu sufficiente a fermare per un attimo la massa delle persone, permettendo ai due soldati di uscire e di sbarrare l'ultima porta. V. Enzo Biagi, cit., pag. 2092.</ref>.
[[Immagine:Bundesarchiv Bild 183-K0127-0201-001, Frankreich, Oradour, Luftaufnahme.jpg|thumb|right|Immagine aerea di [[Oradour-sur-Glane]] dopo l'[[incendio]] che devastò l'abitato]]
L'esplosione della bomba, e l'incendio che divampò immediatamente, fecero crollare parti del tetto e la sopravvissuta riuscì a raggiungere una finestrella lasciandosi cadere all'esterno da un'altezza di circa tre metri ma fu l'unica a riuscirci in quanto quella che tentò di seguirla subito dopo con un neonato in braccio, fu tradita dal pianto del bambino che attirò l'attenzione dei tedeschi, i quali spararono subito verso la finestra uccidendola; il tentativo della donna tradì tuttavia anche la Rouffanche che, rialzatasi per fuggire, venne colpita più volte da colpi di [[fucile]] e creduta morta. Nel frattempo all'esterno erano parimenti iniziate altre esecuzioni: nessuno fu risparmiato e, coloro che non vennero uccisi immediatamente sulla piazza, vennero radunati in una rimessa e mitragliati; solo cinque giovani ragazzi, non visti dalle SS che entrarono successivamente per finire i feriti a colpi di [[pistola]], sopravvissero ma per tutti gli altri non vi fu scampo: vennero chiusi in piccole rimesse, [[Fienile|fienili]] e [[Parcheggio|garage]] e, dopo che fu loro sparato, a tutti gli edifici venne dato fuoco.