Teorie a variabili nascoste: differenze tra le versioni

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{{Vedi anche|Paradosso Einstein-Podolsky-Rosen|Teorema di Bell}}
 
Nel [[1935]], [[Albert Einstein|Einstein]], [[Boris Podolsky|Podolsky]] e [[Nathan Rosen|Rosen]] scrissero un articolo<ref>A. Einstein, B. Podolsky and N.Rosen, [http://prola.aps.org/abstract/PR/v47/i10/p777_1 Can Quantum-Mechanical Description of Physical Reality Be Considered Complete?] ([[1935]]), ''Phys. Rev.'' '''47''', 777-780</ref> di quattro pagine che poneva in risalto la necessità di una nuova teoria che sostituisse la meccanica quantistica, portando come prova il [[paradosso EPR]], così denominato dalle iniziali dei tre autori. Inoltre nel [[1964]] [[John Stewart Bell|John Bell]] dimostrò con l'omonimo [[teorema di Bell|teorema]] che, se esistessero variabili nascoste in una teoria locale, allora alcune configurazioni soddisfarebbero la [[Disuguaglianza di Bell|disuguaglianza]] da lui stesso formulata.
 
Fisici come [[Alain Aspect]] e [[Paul Kwiat]] hanno condotto [[esperimenti sulle disuguaglianze di Bell|sperimentazioni]] che hanno registrato violazioni delle disuguaglianze di Bell su 242 deviazioni standard<ref>Kwiat, P. G., et al. (1999) Ultrabright source of polarization-entangled photons, ''Physical Review A'' '''60''', R773-R776</ref>, conseguendo un'eccellente certezza scientifica. Ciò apre alla possibile esistenza di teorie a variabile nascosta non-locali, escludendo quelle [[principio di località|locali]]. {{citazione necessaria|Recentemente lo stesso teorema di Bell ha suscitato critiche per via di alcuni [[esperimenti sulle disuguaglianze di Bell#Loopholes|test]] a cui è stato sottoposto.}}