Apocalisse nel deserto: differenze tra le versioni

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II. La Guerra<br /> La sirena d'allarme si sovrappone alla musica del film, la quale spesso funziona proprio da legame per i tredici movimenti. Una città, quella di prima, sotto i bombardamenti. Pochi istanti di immagini sgranate e verde elettrico dei filtri infrarossi. La prima [[Guerra del Golfo]] proposta nel suo momento effettivo, come nei Tg di tutto il mondo.
 
III. Dopo la Battaglia<br />Una cinepresa proiettata verso il cielo cattura le traiettorie di uno stormo di avvoltoi. La successione di questi frame potrebbe ricordare la serie fotografica di [[Felix Gonzalez-Torres]] ottenuta in modo simile. Grandi ossa sulla sabbia come le carcasse arruginitearrugginite di mezzi di trasporto a lato della strada, sono una chiara conseguenza del conflitto e un parallelo ad uno dei primi grandi film del regista, ''[[Fata Morgana (film 1970)|Fata Morgana]]''. La metafisica dei prodotti dell'uomo caduti in rovina nel paesaggio desertico.<br />Tracce di una civiltà indagate come da un alieno che sorvola il deserto, soffermandosi sui crateri lasciati dalle bombe sul terreno e sugli edifici. Condutture di greggio imponenti, centrali petrolifere abbandonate coperte dagli strati di sabbia, cisterne implose su loro stesse nella fusione, riprese in lunghi piani-sequenza, quasi in slow-motion per sincronizzarsi sulle scelte musicali. Suoni e odore del vento. Parabole giganti andate in frantumi.
 
IV. Reperti da Camere di Tortura<br />Le conseguenze della guerra entrano in una stanza. Sono stati disposti su alcuni tavoli, alcuni oggetti, a volte anche familiari, di cui solo ci immaginiamo la funzione perversa. Ci aggiriamo nella stanza sopra il canto dei violini e il rumore echeggiante di passi molto vicini.<br />Poi per la prima volta, l'alieno che ci guidava fino ad adesso si avvicina umanamente all'esperienza di una donna con un lungo velo nero del lutto. La donna vuole raccontare qualcosa che però gli ruba le parole.