Anticorpo monoclonale: differenze tra le versioni

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La tecnologia dell'anticorpo monoclonale comprende l'isolamento di questi linfociti B, e la loro successiva fusione con cellule trasformate (cellule mielomatose), utili per le loro caratteristiche di maggior crescita e sopravvivenza.
Molte delle risultanti cellule ibride (o ibridomi), che vengono coltivate in vitro, manterranno l'immortalitàla capacità di vivere per un tempo più lungo, oltre a produrre grandi quantità dell'anticorpo monospecifico.
 
La fusione tra i linfociti B (provenienti dalla milza e dai linfonodi di un animale immunizzato) e il mieloma di topo (l'animale più usato), viene ottenuta per intervento di un promotore di fusione di membrana, come il polietilenglicole.
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Gli ibridomi vengono separati per tipologia in pozzetti di una piastra da microdosaggio e sono successivamente saggiati mediante test ELISA non competitivo indiretto per individuare quelli che sintetizzano l'anticorpo desiderato.
Gli ibridomi così selezionati possono essere propagati in vitro e/o conservati in azoto liquido per poi essere utlizzati in un secondo momento.
 
== Voci correlate ==
* [[Terapia con anticorpi monoclonali]]