Adriano Visconti: differenze tra le versioni

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In seguito, promosso al grado di capitano, divenne comandante della 310ª Squadriglia Caccia Aerofotografica, specializzata nell'[[aero-ricognizione]] ed equipaggiata con [[Macchi M.C.205]] in una speciale versione modificata a [[Aeroporto di Guidonia|Guidonia]].
 
Dopo l'[[Armistizio di Cassibile|armistizio]] dell'[[8 settembre]] [[1943]] Visconti aderì alla [[Repubblica Sociale Italiana]] e partecipò attivamente alla costituzione dell'[[Aeronautica Nazionale Repubblicana]] al comandando della 1ª Squadriglia e, dopo essere stato promosso al grado di [[maggiore]] nel maggio [[1944]], al [[1º Gruppo caccia "Asso di bastoni"]].<ref>[http://www.eaf51.org/Photo_10_Men_ANR.htm Piloti del 51 EAF della RSI]</ref>
[[File:Bf 109K-4 of ANR in Milano Malpensa (spring 1945).jpg|thumb|Messerschmitt Bf 109 G-10 dell'[[Aeronautica Nazionale Repubblicana]] a [[Malpensa]]. Visconti portò in combattimento caccia di questo tipo, negli ultimi mesi di guerra, rivendicando anche degli abbattimenti]]
Fino alla fine della guerra Visconti combatté difendendo l'[[Italia settentrionale]] dagli attacchi dei bombardieri anglo-americani utilizzando diversi tipi di aerei: Macchi M.C.202, M.C.205 e [[Messerschmitt Bf 109]]G-10. Il primo combattimento su quest'ultimo tipo di velivolo ebbe luogo il 14 marzo. Visconti, comandante del 1º Gruppo, con altri 16 Messerschmitt, intercettò, sul lago di Garda, una formazione di [[B-25 Mitchell]] del 321th Bomber Group, che rientrava dopo il bombardamento del ponte ferroviario di [[Vipiteno]]. I [[P-47 Thunderbolt]] di scorta (del 350th Fighter Group) attaccarono a loro volta i Messerschmitt italiani. Nel corso del combattimento, Visconti attaccò frontalmente il ''Thunderbolt'' del ''1/Lt.'' Charles C. Eddy, rivendicandone l'abbattimento, ma lo stesso comandante del 1º Gruppo fu colpito e ferito al volto dalle schegge del proprio parabrezza e costretto a lanciarsi. Il 15 marzo l'ANR attribuì a Visconti la vittoria e la segreteria inoltrò la pratica per richiedere il "Premio del Duce", le 5.000 che spettavano all'abbattitore di un monomotore. In realtà il P-47 dell'americano Eddy rientrò alla base di Pisa.<ref>"L'uomo che abbatté Visconti" di Ferdinando D'Amico e Gabriele Valentini - n. 3 del marzo 1989 di "JP4 Aeronautica", ripreso da Giuseppe Pesce e Giovanni Massimello in ''Adriano Visconti - Asso di guerra''. Parma: Albertelli Edizioni 1997</ref>