Frederick Scott Archer: differenze tra le versioni

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È noto per aver inventato l'[[ambrotipia]], processo considerato il precursore della moderna [[pellicola fotografica]]. Questo procedimento aumentò notevolmente la produzione di fotografie accessibili al pubblico.
 
Inizialmente si dedicò alla [[scultura]] e faceva uso della fotografia per catturare le immagini dei suoi soggetti. Insoddisfatto della bassa definizione ottenuta con la [[calotipia]], che richiedeva inoltre lunghe esposizioni, nel [[1848]] inventò un nuovo procedimento basato sul [[collodio umido]], pubblicandone i dettagli sulla rivista ''The Chemist'' in marzo di quell'anno. Il nuovo metodo permetteva di combinare la risoluzione ottenuta con la [[dagherrotipia]] con la possibilità di stampare molte copie su carta tipica della [[calotipia]]. Decise deliberatamente di non brevettare l'invenzione, dandola in dono al mondo.<ref> Michael R. Peres, [http://books.google.com/books?id=VYyldcYfq3MC&printsec=frontcover&source=gbs_ge_summary_r&cad=0#v=onepage&q&f=false ''Focal Encyclopedia of Photography''] </ref>
 
In seguito inventò, insieme conal collega [[Peter Fry]], l'[[ambrotipia]], che fu brevettata nel [[1854]] dallo statunitense [[James Ambrose Cutting]] con un procedimento basato sul positivo, anzichè sul [[pellicola per negativi|negativo]] come fecero Archer e Fry.
 
Morì in povertà, in quanto il non aver brevettato il procedimento al collodio gli impedì di ricavarne dei guadagni. Un necrologio lo descrisse come "un gentiluomo poco appariscente, in cattiva salute". Dopo la sua morte la famiglia ricevette 747 sterline, raccolte con una sottoscrizione, e una piccola pensione per il sostentamento dei suoi tre figli dopo la morte della madre.