Codex Amiatinus: differenze tra le versioni

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Il codice amiatino fu utilizzato per la preparazione dell'edizione [[Vulgata#La Vulgata Clementina (1592)|sisto-clementina]] della Vulgata. Infatti, sul verso del secondo foglio di guardia è attaccato un cartiglio che reca la seguente nota manoscritta: "La presente Bibia A dì 12 di luglio 1587 fu portata al illustrissimo Card. Antonio Carafa per l'opera dell'emendatione della Bibia latina vulgata per ordine di S. Santità Sixto v in Roma e fu restituita a dì 19 di gennaro 1592 alli Reverendi Padri D. Marcello Vanni et D. Stefano Bizzotti Monaci di Monastero di S. Salvatore in Montamiata", firmato "Io Arturo de' conti d'Elci".
 
Soppressa l'abbazia di San Salvatore per volontà del granduca [[Leopoldo II del Sacro Romano Impero|Leopoldo]], nel [[1786]] il ''Codex Amiatinus'' fu trasferito presso la [[Biblioteca Medicea Laurenziana|biblioteca Laurenziana]] (Cat. Sala Studio 6) in [[Firenze]]. È conservato tutt'oggi presso la Biblioteca Laurenziana, cui costituisce uno dei più importanti tesori.
 
==Stato attuale==