Moneta: differenze tra le versioni

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Il ''valore intrinseco'' di una moneta è il valore dello strumento (per esempio la moneta metallica o la banconota) usato come moneta. Esso dipende dal valore del bene che compone la moneta. Una ''moneta cartacea'', come un biglietto da 10 €, ha un valore intrinseco pari al costo per produrlo, vale a dire pari al costo degli inchiostri, della stampa, del trasporto dalla zecca alla banca, dei diritti sul sistema anti-falsificazione, ecc. Una ''moneta metallica'', come la moneta da 1 €, ha un valore intrinseco pari al costo per coniarla.
 
Il valore intrinseco dello strumento non supera mai il valore nominale, per evitare un signoraggio negativo, un costicosto di produzione della moneta maggiore del ricavo che si ha spendendola, e perché gli utilizzatori sarebbero incentivati a fonderle per recuperarne il metallo, ovvero a un utilizzo diverso dallo scambio.
 
Il costo di una ''[[moneta elettronica]]'' dipende dalla necessità di addebitare ad un conto bancario e accreditare ad un altro una certa somma di denaro.