Domenico Damis: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Lloreu (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Lloreu (discussione | contributi)
mNessun oggetto della modifica
Riga 18:
 
==Biografia==
Altrimenti detto Pier Domenico in anagrafe nacque a Lungro, un paese di lingua [[Arbëreshë|albanese]], facente parte a quell'epoca della provincia della [[Calabria Citeriore]] del [[Regno delle Due Sicilie]], da un'antica e nobile famiglia. Studiò all'[[Università degli Studi di Napoli Federico II|Università di Napoli]] laureandosi in giurisprudenza nel [[1847]]. A Cosenza ancor prima che a Napoli [[Napoli]] aderì alla [[Giovine_Italia#La_Giovine_Italia_.281831.29|Giovane Italia]] di [[Giuseppe Mazzini]] e, come altri giovani calabresi di lingua albanese, il [[15 marzo]] [[1844]] partecipò insieme al fratello Angelo a [[Cosenza]], con [[Domenico Mauro]], al grido di "Italia e Costituzione", a una sfortunata sommossa antiborbonica repressa nel sangue<ref>{{cita libro|Istituto di storia del Risorgimento italiano| Comitato cosentino | I martiri cosentini del 15 marzo 1844: celebrazione ad iniziativa della consulta del comitato cosentino del Regio Istituto di storia del Risorgimento italiano: 15 marzo 1937 | 1937 | SCAT | Cosenza}}</ref>, <ref>{{cita libro | cognome=Padula | nome=Vincenzo | titolo=[[Antonello capobrigante calabrese]] | editore=Universale economica | città=Milano | anno= 1952 | curatore = Fausto Gullo |pagine = 118 n. 4}}</ref>.
 
Riprese le armi quando in [[Calabria]] scoppiò nuovamente una rivolta in seguito al colpo di mano di [[Ferdinando II delle Due Sicilie|Ferdinando II]] del [[15 maggio]] [[1848]] allorché venne sciolto il parlamento costituzionale del [[Regno delle Due Sicilie]]. Domenico Damis, assieme a [[Giuseppe Pace]], fu nominato commissario civile del Distretto di [[Castrovillari]] di un comitato di salute pubblica avente per obiettivi il proseguimento della rivoluzione e l'arruolamento dei volontari per la costituzione di un corpo armato. Il [[30 giugno]] [[1848]], al valico di [[Campotenese]], avvenne lo scontro sfortunato fra i patrioti calabresi e le truppe borboniche del generale Lanza<ref>Oreste Dito. ''La rivoluzione calabrese del '48: storia e documenti''. Catanzaro, Officina tipografica di G. Caliò, 1895. (Cosenza, Ed. Brenner, 1980)</ref>. Damis venne arrestato e il [[9 agosto]] [[1852]] condannato a 25 anni di ferri per cospirazione e arruolamento di bande armate<ref>{{cita libro | cognome= Ferrari |nome= Giuseppe | titolo =Studi Italo-Albanesi | città = Bari | anno = 1965 |capitolo = Il contributo degli albanesi al Risorgimento italiano}}</ref>.
Riga 26:
Riparato nel [[Regno di Sardegna-Piemonte]], nel [[maggio]] [[1860]] Damis si imbarcò da [[Quarto dei Mille (quartiere di Genova)|Quarto]] con [[I Mille|i mille]]. Dopo essersi battuto valorosamente in [[Sicilia]] (ottenne due decorazioni e la promozione dapprima a [[capitano]] e successivamente a [[colonnello]]), Damis fu inviato in Calabria da [[Giuseppe Garibaldi]], assieme a [[Ferdinando Bianchi]], [[Francesco Stocco]] e [[Giuseppe Pace]], perché preparasse l'insurrezione in Calabria prima dello sbarco delle truppe garibaldine dalla Sicilia<ref>{{cita libro| |nome=Raffaele ||cognome=de Cesare |titolo=La fine di un Regno | pagine = 288 | anno=1909 | |editore=S. Lapi | città= Città di Castello }}</ref>. Partecipò all'impresa garibaldina fino all'assedio di [[Capua]] (dove perse un occhio) e alla [[battaglia del Volturno]].
 
Pluridecorato anche con medaglia d'argento al valore militare, si conserva intatto il suo prestigioso medagliere, in uno con le armi e le Divise, in un Palazzo-Museo che dovrebbe essere riattivato quanto prima, nell'interesse stesso delle Popolazioni Meridionali, attesa l'inusuale dovizia e complessità del materiale storico culturale ivi esistente, paradigmatico della rilevante complessiva capacità espressa dalle popolazioni italo-albanesi.Continuò la carriera militare nell'[[Esercito Italiano]] raggiungendo il grado di [[tenente generale]]. Fu poi deputato più volte per il Collegio di [[Castrovillari]], VIII, IX e X Legislatura<ref>{{cita libro| cognome = Lattari Giugni | nome = Jole | titolo = I parlamentari della Calabria dal 1861 al 1967 | città = Roma | editore = Casa editrice "L. Morara" | anno = 1967}}</ref>.
dovizia e complessità del materiale storico culturale ivi esistente, paradigmatico della rilevante complessiva capacità espressa dalle popolazioni italo albanesi.
Continuò la carriera militare nell'[[Esercito Italiano]] raggiungendo il grado di [[tenente generale]]. Fu poi deputato più volte per il Collegio di [[Castrovillari]], VIII, IX e X Legislatura <ref>{{cita libro| cognome = Lattari Giugni | nome = Jole | titolo = I parlamentari della Calabria dal 1861 al 1967 | città = Roma | editore = Casa editrice "L. Morara" | anno = 1967}}</ref>.
 
Avendo sempre coltivato interessi culturali i più diversi, fu membro del Consiglio Albanese, sostenne la causa dell'Unione Albanese, fu Delegato Scolastico dopo il suo rientro in Famiglia, rappresentò per l'Etnia un sicuro punto di riferimento per le popolazioni Italo Albanesi d'Italia, in ragione del suo indubbio prestigio goduto universalmente.Anche egli, dopo decenni ha espresso il rammarico che la realtà successiva alla conseguita indipendenza non era conforme alle aspettative ed alle speranze sue e degli altri giovani patrioti di un tempo.
 
NOTA: prof dr Francesco Maria Damis: Memorie storiche di una Famiglia Illustre.