Franz von Walsegg: differenze tra le versioni

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Walsegg<ref>Walsegg viene spesso nominato [[Walsegg-Stuppach]] nelle letteratura su Mozart. Stuppach è tuttavia solamente il nome di una località e non parte del cognome. Questo cognome non autentico nasce probabilmente per un errore di scambio con il nome [[Wurmbrand-Stuppach]].</ref> era un entusiasta appassionato di musica che si dilettava anche a comporre. Sua moglie Anna era morta il 14 gennaiofebbraio del [[1791]] all'età di 20 anni e, tramite un intermediario anonimo, Walsegg diede l'incarico a Mozart di comporre un Requiem per farlo passare come proprio lavoro. Secondo il racconto di [[Anton Herzog]], a quel tempo insegnante alla scuola patrocinata dal Conte a [[Klamm]] ([[Schottwien]]) e più tardi direttore di coro in [[Wiener Neustadt]], Walsegg fece eseguire il Requiem sotto proprio nome il 14 dicembre [[1793]] nella parrocchia cistercense (Neuklosterkirche) di Wiener Neustadt auf. Nell'archivio del Duomo di Wiener Neustadt si trovava una fonte, andata perduta, che avrebbe potuto confermare tale fatto. In precedenza, il 2 gennaio 1793, il Requiem aveva già avuto la sua prima esecuzione assoluta, all'insaputa del Conte, nella [[Jahn-Saal]] di Vienna.
 
La vicenda di Walsegg ha ispirato il poeta e scrittore russo [[Aleksandr Sergeevic Puskin]] che, dando credito a voci che circolavano, nel [[1830]] scrisse ''Mozart e Salieri'' (precedentemente intitolato ''Invidia''), un brevissimo dramma in versi, in cui un Salieri roso dalla gelosia fa commissionare a Mozart il Requiem, per poi uccidere l'autore, spacciare il brano per suo, suonarlo al funerale di Mozart e poter sentire: «Anche Salieri è stato toccato da Dio».