Storia dell'elettrochimica: differenze tra le versioni

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Nel [[1803]] [[Giovanni Aldini]], nipote di Galvani, svolse ulteriori esperimenti sul [[galvanismo]] utilizzando anche la pila di Volta durante i suoi esperimenti; in particolare suscitò particolare scalpore un suo esperimento sul corpo umano di un certo George Forster, condannato a morte: infatti durante tale esperimento il corpo rispondeva all'applicazione degli elettrodi con bruschi movimenti dei muscoli, come se il corpo stesse rianimandosi.<ref name=cd1800/> Aldini concluse da tale esperimento che l'applicazione degli elettrodi aveva delle forti ripercussioni sui muscoli e sul sistema nervoso, ma non riusciva a rianimare il cuore.<ref name=cd1800/>
 
[[File:Schema dell'apparecchiatura di Davy per isolare sodio e potassio - Hopkins.png|thumb|left|250px|Schema dell'apparecchiatura utilizzata da Humphry Davy per isolare il sodio e il potassio.]]
A partire dal [[1807]], sfruttando una cella elettrolitica collegata ad una pila di Volta costituita da 274 elementi,<ref>{{Cita|Monroe Hopkins|p. 4}}</ref> Sir [[Humphry Davy]] isolò a partire dai [[composto chimico|composti]] che li contenevano il [[sodio]] (1807), il [[potassio]] (1807), lo [[stronzio]] (1807), il [[calcio]] (1808), il [[magnesio]] (1808) e il [[litio]].<ref name=Chamb593/><ref name=cd1800/><ref>[http://alunova.it/ita_storia/L%27Alluminio_file/Humphry%20Davy.htm Sir Humphry Davy]</ref><ref>[http://open-site.org/International/Italiano/Scienze/Chimica/Elementi Open Site - Elementi]</ref><ref name=pillars/> Da tali esperienze Davy dedusse che l'elettricità svolgeva delle modifiche chimiche alle sostanze e che tali sostanze dovevano essere costituite da specie chimiche aventi carica opposta.<ref name=pillars/><br />
Successivamente (nel [[1824]]) Humphry Davy scoprì la tecnica della [[protezione catodica]], che proteggendo i metalli dalla corrosione permise l'adozione di scafi delle imbarcazioni in metallo.<ref>[http://www.treccani.it/export/sites/default/Portale/sito/altre_aree/Tecnologia_e_Scienze_applicate/enciclopedia/italiano_vol_5/507_522__x9_2_Controllo_x_ita.pdf Treccani - "Controllo della corrosione e scelta dei materiali"]</ref> In particolare, egli propose di installare dei blocchi di ferro alla copertura in rame di una nave. Ciò comportò la prevenzione dalla corrosione del rame, il ferro annullava le proprietà protettive degli ossidi di rame che si formano in seguito alla corrosione del rame immerso in acqua di mare, che impediscono la crescita di [[mollusco|molluschi]] sullo scafo, che così necessitava di lunghe operazioni di pulitura in cantiere.