Tumore dell'utero: differenze tra le versioni

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Agli inizi dell’800 si sviluppa una maggiore consapevolezza di questi tumori definiti "fibromi uterini" e si inizia a parlare di [[asportazione]] per via addominale.<ref> Giorgio Cosmacini, Vittorio A. Sironi, ''Il male del secolo'', Editori Laterza, 2002, pag 208-209.</ref> La prima operazione di asportazione avviene nel [[1853]] negli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] da parte di [[Walter Burnham]] e dieci anni dopo in [[Europa]] per mano di [[Eugène Koeberlè]]. Altre volte, quando l'intervento non appariva indicato, si utilizzava l’antica tecnica della [[cauterizzazione]] o si ricorreva all’uso della [[corrente galvanica]], piuttosto in auge negli ultimi decenni dell'[[Ottocento]].<ref> Giorgio Cosmacini, Vittorio A. Sironi, Il male del secolo, Editori Laterza 2002, pag 209-210</ref> Solo nei primi decenni del [[Novecento]] questo metodo lungo e doloroso fu abbandonato e sostituito dalla [[radioterapia]].
 
Nonostante questa metodica si rivelasse efficace, precocità diagnostica e radicalità chirurgica restavano i due principali ostacoli nella lotta al cancro uterino. Per questo motivo l’unica alternativa utile alla malata divenne l’asportazione totale dell’[[utero]]. Così il [[30 gennaio]] [[1870]], a [[BreslauBreslavia]], [[Wilhelm Alexander Freund]] diede vita alla prima [[isterectomia]] totale. Poco dopo nel [[1898]] [[Ernst Wertheim]] eseguì la prima [[isterectomia]] totale allargata e aprì la strada alla moderna [[chirurgia oncoginecologica]].<ref> Giorgio Cosmacini, Vittorio A. Sironi, Il male del secolo, Editori Laterza 2002, pag 211-212 </ref>
 
==Considerazioni anatomiche==