Ludovico Savioli: differenze tra le versioni

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==Biografia==
Appartenente a una famiglia aristocratica di Bologna <ref>I conti Savioli erano giunti a Bologna da Padova all'inizio XVIII secolo. Grazie a un'accorta politica matrimoniale avevano ricevuto le eredità delle famiglie Fontana e Coltelli. Proprio per questo, il cognome completo del Savioli è '''Savioli Fontana Coltelli'''. [[Giuseppe Guidicini]], ''Cose notabili della città di Bologna, ossia storia cronologica de' suoi stabili pubblici e privati'', Bologna, vol. V pag. 237, 1868.</ref>, venne mandato a compiere i primi studi nel Collegio per nobili dei Gesuiti, e poi venne affidato alle cure di [[Ferdinando Ghedini]], che gli fu maestro di belle lettere, e di [[Francesco Maria Zanotti]]. Coltivò anche gli studi giuridici, che gli dovevano consentire, nella sua qualità di conte e di [[Famiglie senatorie bolognesi|senatore per titolo ereditario]], di partecipare attivamente alla vita pubblica di Bologna. Ed effettivamente Savioli partecipò alla vita pubblica di Bologna con varie cariche (nel [[1770]] fu nominato senatore, nel [[1772]] gonfaloniere di giustizia) alternando alle cure politiche studi di storia patria. Svolse infatti anche una un'importante attività di storico della sua città: gli "Annali bolognesi", incompiuti, in tre volumi, sul modello di [[Publio Cornelio Tacito|Tacito]] (di cui Savioli aveva intenzione di tradurre l'opera in italiano), vanno dal [[390 a.C.]] al [[1220]]. Nel [[1790]] ottenne la cattedra di Storia, all'[[Università di Bologna]], che mantenne fino all'arrivo dei francesi e a cui venne reintegrato nuovamente con decreto [[25 dicembre]] [[1802]] per la cattedra di Storia e Diplomazia <ref>Serafino Mazzetti, ''Repertorio di tutti i professori antichi, e moderni, della famosa Università, e del celebre Istituto di Scienze di Bologna'', Bologna: Tipografia di San Tommaso d'Aquino, n. 2817 p. 29, 1847.</ref>.
 
Come senatore bolognese si oppose al cardinale [[Ignazio Gaetano Boncompagni Ludovisi]] che, sia pure con metodi "poco urbani", aveva tentato di limitare i privilegi dell'aristocrazia. Fu invece un fautore della [[Rivoluzione Francese]]. Nel [[1796]] fu deputato della [[Repubblica Cispadana]]. Nel [[1802]] divenne membro dell<nowiki>'</nowiki>''Istituto Nazionale di Scienze Lettere ed Arti'', fondato da [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]. E a Napoleone avrebbe dedicato la traduzione del primo libro "''Annali''" di Tacito, edita lo stesso anno della sua morte <ref>"Savioli Fontana Ludovico Vittorio" in [[Giovan Battista Corniani]] (a cura di), ''I secoli della Letteratura Italiana dopo il suo risorgimento'', Torino: UTET, Vol. VII, p. 298, 1835 [http://www.google.it/books?id=_DItAAAAMAAJ&pg=PA298&dq=lodovico+savioli&as_brr=1#PPA3,M1]</ref>,<ref>[[Giuseppe Rovani]] (ed), ''Storia delle Lettere e della Arti in Italia'', Milano: Per Francesco Sanvito, Tomo III, pp. 84-90, 1857 [http://www.google.it/books?id=9KEBAAAAQAAJ&pg=PA89#PPA84,M1].</ref>.