Fanfulla (attore): differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Figlio dell'attrice Mercedes Menolesi detta ''Diavolina'', e non legato da parentela alla famiglia nobiliare dei [[Visconti|famiglia]], dalla metà degli [[anni 1940|anni '40]] fino alla fine degli [[anni 1950|anni '50]] Fanfulla fu un celebre comico del teatro di varietà, acclamato per il suo stile ora brillante ora sornione. Celebri erano i suoi cambi d'abito tra una scena e l'altra: abiti sempre sgargianti, particolari e di diverso colore.
 
Nel [[cinema]] lavorò solo in ruoli marginali, interpretando, a partire dal [[1951]], un buon numero di pellicole, spesso di genere brillante, come ''[[Totò e Marcellino]]'' (1958) di Antonio Musu, ''[[Il mattatore]]'' (1960) di [[Dino Risi]], ''[[Il ladro di Bagdad (film 1961)|Il ladro di Bagdad]]'' (1961) di [[Arthur Lubin]] e [[Bruno Vailati]] e ''[[Che gioia vivere]]'' (1961) di [[René Clément]] .