Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia: differenze tra le versioni

|titolo = Candido, ovvero un sogno fatto in Sicilia

|autore = [[Leonardo Sciascia]]

|genere = [[Romanzo]]

|ambientazione = [[Sicilia]], [[Torino]], [[Parigi]], [[dopoguerra]]

Il carattere di Candido e la serena espressione della verità trova un contrasto continuo nell'ipocrisia che permea le normali relazioni delle persone e delle istituzioni. Alcune ipocrisie sono talmente radicate che spesso vengono date per scontate e chi non riesce a percepire la necessità della loro esistenza viene semplicemente etichettato come imbecille o addirittura "mostro" (definizione della madre).

 

L'opera di Sciascia si rifà al conte filosofico di [[Voltaire]], pubblicato nel [[1759]]: si ritrovano una serie di capitoli brevi preceduti da un riassunto di una o due frasi, il tono dominante è l'ironia, l'attacco alla Chiesa, delinea un certo [[anticlericalismo]], i personaggi si ricollegano: Candide/Candido; Pangloss/don Antonio, i temi sono tratti dalla realtà contemporanea: ad esempio, per Voltaire il [[terremoto di Lisbona del 1755]]; per Sciascia, la realtà politica del dopoguerra, contrassefgnata dalla [[Democrazia Cristiana]] e dal PCI.

 

*{{Cita libro | autore=[[Leonardo Sciascia]] | titolo=Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia | anno=[[1990]] | editore=[[Adelphi]] (''Fabula'') | ed=2}}

 

*''Leonardo Sciascia: introduzione e guida allo studio dell'opera sciasciana, storia e antologia della critica'' di Luigi Cattanei, Firenze, Le Monnier, 1984.

*''Leonardo Sciascia'' di Walter Mauro, Firenze, La nuova Italia, 1974.

{{Portale|letteratura}}

 

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