Franz Xaver Süßmayr: differenze tra le versioni

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m - Benedictus, Salmo (v1.09)
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== La vita ==
Dopo essere stato ammesso come piccolo cantore nella celebre abbazia dei [[Benedettini]] di Kremsmuenster, Süssmayr vi fece i suoi studi letterari e apprese la teoria della musica sotto la direzione di Pasterwitz. Ancora molto giovane si esercitò in vari generi di composizione con successo e scrisse canti a più voci, [[sinfonia|sinfonie]], [[messa|messe]], [[salmo (musica)|salmi]], [[mottetto|mottetti]], [[cantata|cantate]] che gli diedero molto precocemente una buona conoscenza dell'arte di scrivere la musica.<br/>
Arrivato a Vienna, terminò di istruirsi nel [[canto (musica)|canto]] e nella [[composizione musicale|composizione]] con le lezioni di [[Antonio Salieri|Salieri]] e si legò in intima amicizia con [[Wolfgang Amadeus Mozart|Mozart]], che gli diede anche numerosi consigli artistici. Secondo la tradizione, il grande compositore gli affidò sul letto di morte il compito di terminare la sua messa da [[K 626|Requiem]] e gli diede le istruzioni per questo lavoro, quasi fino al momento in cui spirò. In effetti si sa che la vedova di Mozart, non pienamente convinta del talento di Süssmayr, non gli affidò subito la partitura del famoso Requiem perché lo ultimasse. Secondo alcuni, Süssmayr fu l'amante di [[Constanze Weber]] in Mozart e addirittura il vero padre di uno dei figli, [[Franz Xaver Wolfgang Mozart]]; secondo altri, si tratta di un "pettegolezzo storico" senza fondamento.<br/>
Nel [[1792]] il giovane compositore ottenne il posto di [[direttore d'orchestra]] al teatro nazionale di [[Vienna]], e due anni dopo aggiunse a questa carica quella di secondo direttore dell'orchestra del teatro della corte.
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== Süssmayr e il Requiem di Mozart ==
Si sa che Gottfried Weber ha attribuito a Süssmayr la maggior parte dei numeri musicali che compongono la messa da Requiem pubblicata a nome di Mozart. Questa affermazione ha sollevato una viva polemica in [[Germania]], ma a dirimere la questione è stato lo stesso Süssmayr in una lettera datata [[8 settembre]] [[1800]] e inserita nella gazzetta musicale di [[Lipsia]] ([[ottobre]] [[1801]]). I tre ultimi brani (''[[Santo (liturgia)|Sanctus]]'', ''[[Benedictus (canto liturgico)|Benedictus]]'' e ''[[Agnus Dei]]'') gli appartengono,concludendo anche il "Lacrimosa" dall' ottava battuta in poi. Egli, inoltre, ha strumentato tutto il resto a partire dal basso cifrato e da qualche indicazione manoscritta di Mozart.
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