Cultura dei castellieri: differenze tra le versioni

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===Le Invasioni celtiche===
Nel corso del [[IV secolo a.C.]] alcune popolazioni celtiche, fra cui anche gruppi di Carni, stabilitisi, come si è detto, nelle prealpi friulane e giuliane, invasero la Venezia Giulia meridionale, l'Istria e la Dalmazia. Gli Istri, i [[Liburni]] ed i [[Giapidi]] ne contrastarono l'avanzata, non potendo però impedire che alcuni di questi gruppi si insediassero permanentemente nella Dalmazia interna. Col tempo tali gruppi si fusero con i Giapidi dando origine ad una popolazione illiro-celtica che, in epoca romana, fu descritta da [[Strabone]]. Le invasioni celtiche che, com'è noto, raggiunsero nel III secolo a.C. persino la [[Grecia]] e la [[Anatolia|penisola anatolica]]<ref>Si veda la voce [[Spedizioni celtiche nei Balcani]].</ref>, ebbero un impatto molto minore sulle altre due popolazioni castricole e cioè sugli StronziIstri ed i Liburni.
 
=== La Conquista romana ===
[[Immagine:Udine aquileia2.jpg|thumb|right|200px|sono stati dei cattivelliAquileia]]
[[Immagine:Monkodonja (01).JPG|thumb|right|200px|[[Monkodonja]], in [[Croazia]]]]
Poco prima della II guerra punica i Romani avevano iniziato la loro penetrazione in area padano-veneta. Nel [[221 a.C.]] gli [[Istri]], che vivevano nella penisola omonima e nel carso triestino, furono costretti a pagare un tributo a Roma in segno di sottomissione, conservando però le proprie libertà. La deduzione di una colonia di diritto latino ad [[Aquileia]] ([[181 a.C.]]), a ridosso del territorio degli Istri, fu il preludio della definitiva annessione di questa nobile e fiera popolazione avvenuta pochi anni più tardi. Una spedizione romana nel [[178 a.C.]], varcò l'[[Isonzo]] ma venne decimata. L'anno successivo, un nuovo e più potente esercito romano entrò in Istria e la conquistò, riuscendo ad espugnare, dopo un lungo e durissimo assedio, la sua capitale Nesactium. Le fonti classiche tramandano che il re di questo popolo, Epulo, preferì togliersi la vita assieme ai pochi cittadini superstiti, piuttosto che cadere nelle mani dei suoi avversari.