Comandante supremo delle forze alleate: differenze tra le versioni

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Queste azioni fecero sì che McArthur fosse percepito da molte figure politiche e civili giapponesi come la nuova forza imperiale del Giappone, e che la sua autorità venisse perfino considerata come la rinascita dello stile di governo dello [[Shogun]]<ref>Dower, p. 341.</ref> da cui il Giappone era stato dominato fino all'inizio del periodo della [[Restaurazione Meiji]].
 
Douglas MacArthur e il suo staff dello SCAP giocarono un ruolo essenziale nell'esonerare l'[[Shōwa imperatoreShowa del Giappone|imperatoreImperatore ShōwaHirohito]] e tutti i membri della [[famiglia imperiale]] implicati nella guerra, come il principe [[Yasuhito Chichibu]], [[Tsuneyoshi Takeda]], [[Yasuhiko Asaka]], [[Naruhiko Higashikuni]] ed [[Hiroyasu Fushimi]], dai processi penali dinanzi al [[Processo di Tokyo|tribunale di Tokyo]].<ref>Dower; Herbert P. Bix. ''Hirohito and the making of modern Japan''. Harper Collins, 2000. ISBN 978-0-06-019314-0.</ref>
 
Il [[26 novembre]] [[1945]], MacArthur confermò all'ammiraglio [[Mitsumasa Yonai]] che l'abdicazione dell'imperatore non sarebbe stata necessaria.<ref>Dower, p. 323.</ref> Prima dell'inizio effettivo dei processi per crimini di guerra, lo SCAP, l'IPS e i dignitari [[Periodo Shōwa|Shōwa]] lavorarono dietro le quinte non solo per impedire che la famiglia reale venisse messa sotto accusa, ma anche per distorcere la testimonianza degli imputati affinché nessuno chiamasse in causa l'Imperatore. Alti funzionari negli ambienti della corte ed il governo Shōwa collaborarono con il GHQ alleato alla compilazione di liste di potenziali criminali di guerra, mentre gli individui arrestati come sospetti di ''Classe A'' ed incarcerati nella prigione di Sugamo presero solennemente l'impegno di proteggere il loro sovrano contro ogni possibile macchia di responsabilità nei crimini di guerra.<ref>Dower, p. 325.</ref>