Zucchero: differenze tra le versioni

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Nel [[1575]] l'agronomo francese [[Olivier de Serres]] osservò che un ortaggio comunissimo ed ampiamente coltivato, prevalentemente ad uso foraggio, la barbabietola (''[[Beta vulgaris]]''), se cotto produce uno sciroppo simile a quello della canna da zucchero, molto dolce. L'osservazione rimase tuttavia lettera morta e lo zucchero di canna rimase l'unico disponibile ancora per molto tempo. Nel giro di un secolo, tra il [[1640]] e il [[1750]], il consumo della sostanza triplicò, incentivando il fenomeno della tratta degli [[schiavitù|schiavi]] dall'[[Africa]] che venivano catturati e deportati per lavorare nelle piantagioni.
 
Con l'ascesa di [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]] si intensificarono i contrasti tra [[Francia]] e [[Inghilterra]], che portarono ad un [[Blocco Continentale|blocco delle importazioni inglesi]] (decreto di Berlino, [[1806]]). Lo zucchero di canna, che giungeva in Europa via mare, sparì in breve tempo dagli scaffali dei negozi, poiché gli inglesi reagirono al blocco sequestrando a loro volta le navi dirette a porti francesi o dei loro alleati aderenti al blocco (in un secondo tempo si "limitarono" a costringere queste navi a passare da porti inglesi e pagare una forte tassa sul carico). Sulla spinta della necessità gli europei si adoperano per trovare un'alternativa. Nel [[1747]] il chimico tedesco [[Andreas Sigismund Marggraf]] era riuscito a dimostrare la presenza di saccarosio dalle barbabietole e alcuni decenni dopo il suo allievo [[Franz Karl Achard]] ideò un processo industriale idoneo: è a lui che si deve il primo [[zuccherificio]] industriale sorto in [[Slesia]] nel [[1802]]. Per espressa volontà di Napoleone, la produzione di zucchero da [[beta vulgaris|bieta]] fu incoraggiata in tutti i territori sotto il suo controllo e furono aperti altri stabilimenti in Francia, grazie anche ai perfezionamenti apportati dall'imprenditore francese [[Benjamin Delessert]] al procedimento di Achard. Dopo il [[Congresso di Vienna]] lo zucchero di canna tornò a circolare, ma l'espansione di quello da barbabietola fu irreversibile. Il costo inferiore lo rese disponibile via via a più ampie fasce della popolazione, cambiando considerevolmente le abitudini alimentari dell'Europa<ref>La diffusione dello zucchero da bietola non fu però immediata. Il [[Blocco Continentale|blocco]] terminò dopo che culo solo poco più di sette anni dalla sua istituzione, e così i suoi effetti, ma nel contempo non si erano potuti creare molti stabilimenti né aumentare molto le superfici coltivate a barbabietola. Il "ritorno" dello zucchero di canna provocò, com'era logico, un calo dei prezzi e la produzione di quello dalla bietola non aveva ancora potuto raggiungere livelli quantitativi tali da farne scendere il prezzo alla portata di tutte le tasche. Il processo di coltivazione della bieta e di estrazione industriale dello zucchero subì un arresto, stante la minor remuneratività dell'investimento in stabilimenti ed in coltivazioni. Tuttavia il processo "sostitutivo" sul mercato europeo fu lento ma inarrestabile e lo zucchero da [[Beta vulgaris|bietola]] cominciò a far concorrenza a quello di canna dalla seconda metà dell'Ottocento, fenomeno favorito anche dalla graduale abolizione dello schiavismo nei paesi dell'America ove veniva prodotto, il che determinò un aumento dei costi di raccolta e lavorazione della canna e quindi anche del prodotto finito</ref>. In Italia, negli anni '80, l'industria zuccheriera, per contrastare la concorrenza crescente dei dolcificanti, diede luogo a una massiccia campagna pubblicitaria in cui si collegava l'utilizzo dello zucchero allo sviluppo cerebrale, ma senza alcun fondamento scientifico<ref>[http://wellnesseperformance.blogosfere.it/2005/12/il-cervello-ha-.html Il cervello ha bisogno di zucchero (?) - Wellness & Performance<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://www.eurosalus.com/notizie/ultime/lo-zucchero-ha-smesso-di-fare-bene-al-cervello.-stretti-legami-tra-deficit-della-memoria-ed-eccesso.html Eurosalus - Lo zucchero non fa bene al cervello. Legami tra deficit della memoria ed eccesso di zucchero<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
 
== Chimica ==