Percival Lowell: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
TXiKiBoT (discussione | contributi)
m r2.7.2) (Bot: Aggiungo: eu:Percival Lowell
BetaBot (discussione | contributi)
Riga 51:
[[File:Percival Lowell-observing Mars from the Lowell Observatory.jpg|thumb|Lowell osserva Marte al ''Lowell Observatory'']]
 
La reputazione di Lowell (e del suo osservatorio) è rimasta a lungo offuscata a causa di una serie di osservazioni sbagliate in cui questo ricco uomo di Boston, convertito all'astronomia, incappò più volte. Annunciò comete che non furono mai avvistate<ref>''Plutone'', in ''Giganti, Asteroidi, Comete''. Produzione York Film su licenza Cinehollywood. Edizione italiana in ''L'Universo'', ©2005 De Agostini Editore, Novara.</ref> e sviluppò una lunga speculazione sui cosiddetti "canali di Marte" che, con le prime foto della superficie del pianeta scattate dalla sonda spaziale [[Mariner 4]] nel [[1965]] e la prima mappatura realizzata da [[Mariner 9]] nel [[1971]], si rivelarono essere semplicemente strutture di origine naturale. La stessa previsione dell'esistenza di un nono pianeta, responsabile della perturbazione dell'orbita di [[Urano (astronomia)|Urano]] e di [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]], si rivelò esatta solo per una fatalità: un nono pianeta esisteva, ma non era responsabile di alcuna perturbazione rilevabile.
 
Tuttavia è indiscutibile che Lowell dette anche un contributo di rilievo all'astronomia del suo tempo; [[Plutone (astronomia)|Plutone]] fu cercato, e trovato, proprio in virtù delle sue indicazioni (per quanto queste fossero basate su un assunto sbagliato); costruì un osservatorio ormai storico, dotato di un telescopio straordinario per l'epoca; inoltre le mappe di Marte da lui disegnate rimasero le più accurate per più di trent'anni.
 
Percival Lowell, come ha suggerito Gerald A. Soffen, scienziato del progetto Viking per la ricerca di forme di vita su Marte <ref>{{cita web | url=http://www.jpl.nasa.gov/news/fact_sheets/viking.pdf | titolo=Viking Mission to Mars | accesso=10-05-2008 | formato=PDF |lingua=en | editore=NASA | pagine=8}}</ref>
{{quote|dominò le scene della sua epoca ed ebbe una grande capacità di visione.<ref name="Life">''Life'', in ''The Planets''. Coproduzione BBC A&E Network 1999. Ed. it: ''Alla ricerca della vita'', in ''L'Universo''. ©2005 De Agostini editore, Novara.</ref>}}
In quest'ottica, uno dei suoi più significativi contributi è certamente stata l'intuizione dell'importanza dell'acqua per gli esseri viventi.<ref name="Life" />