Guglielmo de Braose, IV signore di Bramber: differenze tra le versioni

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Nel [[1192]] Guglielmo venne nominato Sceriffo dell'[[Hereford]], carica che mantenne fino al [[1199]] anno in cui accompagnò il re [[Riccardo Cuor di Leone]] in [[Francia]], a [[Chalus]], combattendo accanto al sovrano che vi trovò la morte. Quando Riccardo morì salì al trono suo fratello [[Giovanni d'Inghilterra]], Guglielmo appoggiò le sue pretese, benche sembrassero più legittime quelle di [[Arturo I di Bretagna|Arturo]], figlio di uno dei fratelli Giovanni, [[Goffredo II di Bretagna]]. In ogni caso Giovanni salì al trono e nel [[1203]] il giovane Arturo venne imprgionato a [[Rouen]] dove morì poco dopo in circostanze misteriose. La fedeltà che Guglielmo mostrò a [[Giovanni d'Inghilterra]] fu ben premiata in termini di territori, gli venne concesso il diritto di conquista nel [[Radnorshire]], quindi la possibilità di tenersi tutto quel che riusciva a conquistare, poi il castello di [[Glamorgan]] e la relativa signoria di [[Gower]].
Nel [[1203]] partecipò alla cattura di [[Arturo I di Bretagna|Arturo]] ed alla sua incarcerazione, a lungo si disse che Guglielmo era coinvolto nella misteriosa morte del giovane, ma non vennero mai alla luce prove certe. Qualche anno dopo, nel [[1206]], gli vennero regalati dal re tre castelli di grande importanza strategica, nel [[Monmouthshire]], se fosse un incentivo a tacere di Arturo o un semplice segno di benevolenze non è dato sapere, certo è che Guglielmo aveva ricchezze e potere, per portarlo fra i grandi mancava solo un contado.
Pochi anni dopo però Guglielmo cadde in disgrazia, si disse che aveva debiti con la corona, ma l'atteggiamento deciso del re suggerisce qualcosa di più grave, vennero infatti confiscate alcune sue proprietà in [[Inghilterra]] e i suoi domini gallesi vennero assediati. Si disse che il motivo di tanta acrimonia fosse da imputare alle incaute parole di [[Matilde de Braose]] che disse chiaro e tondo di ritenere Giovanni responsabile della morte di Arturo. Spaventati dalle azioni del sovrano Matilde con il figlio William fuggì in [[Irlanda]] dalla figlia [[Margaret Braose]], maritata de Lacy e venne lì catturata nel [[1210]] mentre tentava di raggiungere la [[Scozia]]. Guglielmo scelse di appoggiare la moglie e si alleò con i tanto odiati, e rivoltosi, gallesi contro il suo re. La sua ribellione servì a poco, quando seppe della cattura dei propri congiunti scappò in [[Francia]] travestito da mendicante e morì a [[Corbeil]] nell'[[agosto]] del [[1211]]. Venne sepolto nell'abbazia di St. Victor vicino a [[Parigi]] da un altro feroce oppositore di [[Giovanni d'Inghilterra]], l'arcivescovo di [[Canterbury]] [[Stephen Langton]]. Matilde ed il figlio ebbero sorte peggiore, una volta catturati vennero portati al [[Corfe Castle (castello)|castello]] di [[Corfe Castle (villaggio)|Corfe]] e lì lasciati morire di fame.
Se, mentre era al potere, Guglielmo aveva suscitato ben poche simpatie, nella disgrazia invece fu più fortunato, molti baroni furono impressionati dalla crudeltà con cui il re si era scagliato contro la sua famiglia e molti storici ritengono che questo abbia giocato un ruolo nelle richieste future dei baroni, fra cui la limitazione dell'arbitrarietà del sovrano.