Secinaro: differenze tra le versioni

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<i>Lucio Vibio Severo, edile, quattruoviro quinquennale, splendido cavaliere Romano, patrono delle comunità (civitatis) di Anxantium de’ Frentani e di Peltuinum de’ Vestini, il quale, in onore dell’edilità di suo figlio Lucio Vibio Rutilio cavaliere Romano, fu il primo ad organizzare un torneo di caccia e ad inaugurare giochi solenni di fronte alla dea Pelina. Il figlio Lucio Vibio, edile, quattruoviro iure dicundo, cavaliere Romano, patrono della comunità (quale?) pose la dedica per ricordare pubblicamente la memoria di suo fratello, sotto il consolato di Aureliano e Basso, il 17 maggio del 271 d.C.</i><p>
 
[[Theodor Mommsem]] riteneva (a ragione) che l'iscrizione fosse da espungere dal corpus delle iscrizioni latine di Superaequum perché Superaequum era amministrata da duoviri, mentre l'iscrizione reca la firma di un quatruoviro. A giudizio di questo giurista l'epigrafe giunse a Secinaro da Corfinio (Pentima), dove il quattruovirato risulta epigraficamente ben attestato e dove aveva sede la diocesi di Valva, diocesi che edificò a Secinaro la chiesa di S. Maria della Consolazione. L'epigrafe fu certamente trasferita a Secinaro nello stesso periodo in cui un prezioso manoscritto medioevale contenente la leggenda di S. Pelino fu trasferito dalal basilica di Corfinio alla Biblioteca Vaticana in Roma. L'arco di tempo in cui l'epigrafe di Corfinio rimase nella chiesa parrocchiale di Secinaro fu breve - il blocco marmoreo venne sottratto in un momento imprecisato tra Secento e Ottocento - ma sufficiente ad arricchire la leggenda locale con un presunto quanto fantasioso vincolo di sorellanza tra la dea Secina e la dea Pelina.<ref>Tornerò sul tema in R. Santilli, ''Superaequum: le origini e le sorti dell'ordinamento municipale''..., op. cit.</ref><p><br>
 
== Economia ==