Il ciclope (Euripide): differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 32:
Quando Odisseo<ref name=nome></ref> arriva al paese dei Ciclopi, la [[Sicilia]], incontra Sileno (capo di un gruppo di satiri che sono stati catturati e resi schiavi dal ciclope), e gli offre di scambiare il proprio vino con del cibo. Essendo un servo di [[Dioniso]], Sileno non sa resistere alla tentazione di farsi dare il vino, ma lo scambia con cibo non suo, bensì del ciclope. Quest'ultimo poco dopo arriva, e Sileno per giustificare la mancanza del cibo accusa Odisseo di averlo sottratto di nascosto ed inoltre di averlo preso con la forza:ne nasce una discussione, ma il ciclope, poco interessato alla diatriba, porta Odisseo e alcuni uomini del suo equipaggio nella sua grotta, e divora alcuni di loro. Per liberarsi, Odisseo idea un piano: offrirà il vino al ciclope per farlo ubriacare, e poi lo accecherà con un palo di legno.
 
Il ciclope e Sileno si ubriacano insieme, tanto che il primo comincia a chiamare il secondo [[Ganimede (mitologia)|Ganimede]] (il coppiere degli dei) e lo invita nella sua grotta, probabilmente con qualche intenzione sessuale. A quel punto Odisseo decide di mettere in atto il suo piano. I satiri all'inizio si offrono di dare il proprio aiuto, ma quando arriva il momento si defilano con una serie di scuse assurde. Odisseo allora chiede aiutoai alsatiri proprioun equipaggio,incitamento eper riesce nelll'intentoimpresa diche a quel punto compie con i suoi compagni e accecareaccieca il ciclope.
 
Odisseo in precedenza aveva detto al ciclope di chiamarsi Nessuno, così quando il ciclope accecato urla di dolore, e il coro di satiri gli chiede (non per aiutarlo, ma per prenderlo in giro) chi sia stato a ferirlo, la risposta è la famosa "Nessuno mi ha accecato", che scatena la derisione da parte dei satiri. Nel frattempo Odisseo e il suo equipaggio scappano sulla nave.