12 Studi d'esecuzione trascendentale: differenze tra le versioni

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== Difficoltà nell'esecuzione ==
Come già valeva per i 24 studi per [[pianoforte]] di [[FrédéricFryderyk Chopin|Chopin]] op.10 e op.25, queste opere non sono puro materiale didattico, ma intense composizioni musicali. A differenza di Chopin, che aveva dedicato ognuno dei suoi singoli studi ad un particolare aspetto della [[tecnica pianistica]], Liszt inserisce tra i suoi studi trascendentali anche composizioni molto varie sia dal punto di vista tecnico che musicale.
 
Gli studi trascendentali sono uno dei cicli di composizioni dove meglio si può vedere la ricerca svolta dal compositore [[ungheria|ungherese]] di estrarre dal pianoforte nuove possibilità espressive, anche andando contro i modi più ortodossi e consolidati del pianismo; ricerca, va detto per inciso, suffragata anche dalle numerose innovazioni tecniche che in quegli anni si introducevano sui pianoforti e che li stavano lentamente portando ad assumere l'attuale fisionomia. Si hanno così pezzi con intere pagine da eseguire nel registro grave del pianoforte (''Vision''), vorticose scalette su e giù per la tastiera praticamente in ogni forma possibile, passaggi dall'[[Armonia (musica)|armonia]] audace o dalle impreviste difficoltà [[ritmo|ritmiche]] (''Wilde Jagd'').
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=== N. 10 ''Allegro, agitato molto'', in fa minore ===
Liszt non gli diede un titolo programmatico ma nel tempo è invalso l'uso di chiamarlo ''appassionata'', certamente in virtù del suo ardente impeto e la sua appassionata drammaticità. Molto popolare (anche come brano da ''bis'' di gran classe), è certamente uno degli studi tecnicamente più difficili e musicalmente più riusciti nell'organizzazione delle idee musicali e nella riuscita estetica. Non enfatizza una tecnica pianistica in particolare ma ne comprende molte, essendo molto ricco. Introdotto da due battute in cui le mani alternano una cascata di stretti accordi, il tema principale è un chiaro omaggio allo studio op. 10 n. 9 di [[FrédéricFryderyk Chopin|Chopin]], della stessa tonalità di fa minore. La difficoltà principale dello studio consiste nell'instancabile attività della mano sinistra, ricca di veloci e complicati arpeggi che accompagnano il lirico tema della destra (spesso in ottave). Un ponte di arpeggi trillati della mano destra introduce un secondo tema, molto drammatico e impetuoso, affidato a forti accordi della mano sinistra, mentre la destra ricama brucianti arpeggi. Una furiosa (''tempestoso'') sequenza di accordi sincopati introduce nuovamente il tema principale, appassionato, via via crescente d'intensitià (''disperato''), seguito nuovamente dal ponte, dal secondo tema, da profondi accordi arpeggiato (''precipitato'') e dalla ''stretta'' finale, un vigoroso crescendo in ottave in controtempo su pesanti accordi di decima.
 
=== N. 11 ''Harmonies du soir'' (''Armonie della sera''), in re bemolle maggiore ===
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== Spartito ==
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