Luminara di San Ranieri: differenze tra le versioni

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L'idea di celebrare una festa illuminando la città con lampade ad olio non fu tuttavia un'invenzione del momento, ma una consuetudine nata da tempo ed affermata gradualmente col passare degli anni. Il primo documento storico attestante la tradizione della luminara risale al [[1337]].<ref>In tale data una provvisione degli Anziani accorda ad uno speziale una somma per il denaro da lui speso in "''candelis et luminariis factis die vigilie festivitatis beati Ranieri'' ".</ref>
 
La luminara veniva proposta anche in occasione di altri avvenimenti particolarmente solenni o festosi, non necessariamente legati al culto del Santo Patrono. Ad esempio, ne venne organizzata una in onore di [[Vittoria della Rovere]] in concomitanza della festa notturna per il [[carnevale]] del [[1539]], mentre il [[14 giugno]] del [[1662]] l'illuminazione fu allestita in onore di [[Margherita Luisa d'Orléans|Margherita Luisa principessa d'Orleans]] e sposa di Cosimo III che transitava da Pisa per recarsi a [[Firenze]]. Più recentemente una edizione straordinaria è stata effettuata il 31 Dicembre 1999per1999 per festeggiare in nuovo millennio.
 
Nata come illuminazione delle finestre di case, per il passaggio dei cortei o processioni, la Luminara, seguendo le nuove fantasie scenografiche del tempo, andò configurandosi, nel [[XVI secolo|Settecento]], come libera architettura luminosa applicata agli edifici, dei quali sempre meno rispettava le reali strutture, inventando forme bizzarre che trasformavano la città, e specialmente il Lungarno, in uno scenario teatrale di effetto fantasmagorico. In alcuni edifici l'illuminazione continuava comunque ad avere la funzione di sottolineare le strutture esistenti.