Partenariato: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 32:
Si può parlare dunque di una parabola positiva ed in crescita del partenariato in Italia fino all’avvio del nuovo QSN, con successive difficoltà attuative che ne hanno ridimensionato lo slancio.
Nel tentare un [http://partenariato.arsenale23.com/docs/nazionale/RAPPORTO%20EVOLUZIONI_DEF.pdf bilancio di questa esperienza], vanno messi all’attivo i miglioramenti nella “cultura” del partenariato presso le amministrazioni, centrali e regionali, sancite dai riconoscimenti contenuti nel QSN e nei vari documenti di programmazione; i miglioramenti nelle regole (i Protocolli d’Intesa) e nei contenuti (sono stati condivisi obiettivi, aspettative, prodotti, sedi e criteri di selezione dei partner); la crescita delle organizzazioni di rappresentanza, che hanno compreso importanza, opportunità e regole dei fondi strutturali, che sono ormai parte integrante del dibattito pubblico; il miglioramento della trasparenza e del controllo sociale sull’utilità e sull’efficacia di azioni.
Al passivo di questa esperienza va messa l’osservazione della realtà: come evidenzia la [http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit--i/Rapporti-f/Il-monitor/Programmaz2/Dati-di-at1/Monitoraggio_Interventi_comunitari_programmazione_2007-2013_convergenza.pdf Ragioneria Generale dello Stato], l’attuazione del nuovo ciclo di programmazione procede molto lentamente , per una serie di motivi amministrativi, finanziari e legati alle decisioni politiche. Parallelamente, si è assistito ad un lungo black out nel coinvolgimento partenariale, come se , nei momenti di difficoltà, si tornasse a considerare il partenariato un adempimento da soddisfare e non un valore aggiunto capace di contribuire a risolvere situazioni di difficoltà amministrativa.
Va tuttavia evidenziato che, nella recente predisposizione del [http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/piano_sud/piano_testo.pdf Piano per il Sud] (in buona parte dedicato alla programmazione delle risorse aggiuntive, di fonte comunitaria e nazionale), il Governo è tornato a percorrere una strada di dialogo partenariale, confrontandosi con le organizzazioni di rappresentanza degli interessi del lavoro e dell’impresa e recependo parte delle proposte da queste presentate nell’ambito del cosiddetto “[http://www.confindustria.it/Conf2004/DbDoc2004.nsf/ed7a98ceb34bd160422567d700799728/b0737b8c8141ae93c12577cb002a8b79/$FILE/MEZZOGIORNO.pdf tavolo sulla crescita e l’occupazione]”.