Quinto Azio Varo: differenze tra le versioni

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Appartenente all'antica e patrizia [[Gens Atia]], fu [[praefectus equitum|prefetto della cavalleria]] nell'[[esercito]] di [[Gaio Giulio Cesare]] durante la [[conquista della Gallia]]. È menzionato nell'VIII libro del ''[[De bello Gallico]]''<ref>[[Aulo Irzio]], ''[[De bello Gallico]]'', VIII 28</ref> nel contesto della campagne del [[51 a.C.]] contro le [[tribù]] centro-occidentali. Viene identificato col Quinto Varo menzionato nel [[48 a.C.]] dal ''[[Bellum Civile]]''<ref>Cesare, ''[[Bellum Civile]]'', III 37,5</ref> come prefetto della cavalleria sotto il comando di [[Domizio Calvino]].
Dai discendenti di '''Quinto Azio Varo''', che si unirono alla fara longobarda degli Ottifredi, sembra discendano i Compagnoni, una nobile famiglia italiana. Questa affermazione, che storicamente rimane un'ipotesi, può essere confermata dall'albero genealogico della famiglia, il cui capostipite è Atto Ottifredo (880 d.C.), figlio delle nozze fra gli Ottifredi (scesi al tempo degli Ottoni come altre famiglie) e gli Attoni (ultimi discendenti della Gens Atia) <ref> P. Compagnoni, Alloro Genealogico, 1600 </ref>
 
==Note==