Eleutherios Venizelos: differenze tra le versioni
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Nel maggio [[1917]], dopo l'[[esilio]] di Costantino (cui successe il secondogenito [[Alessandro I di Grecia|Alessandro]]), Venizelos fece ritorno ad Atene e si alleò con l'''Entente''. Dopo la guerra prese parte alla [[Conferenza di pace di Parigi (1919)]] e firmò, in qualità di rappresentante della Grecia, il [[Trattato di Neuilly]] ([[27 novembre]] [[1919]]) e il [[Trattato di Sèvres]] ([[10 agosto]] [[1920]]). Come risultato di questi trattati la Grecia acquisì (temporaneamente) la [[Tracia|Tracia Orientale]] e [[Smirne]]. Nel viaggio di ritorno Venizelos subì un tentativo di assassinio alla stazione ferroviaria di [[Lione]]. Dopo essersi ristabilito rientrò in Grecia, dove venne accolto come un eroe per aver liberato delle aree con popolazione greca.
Nonostante la vittoria della guerra, Venizelos perse le elezioni del novembre [[1920]], con grande scontento delle popolazioni greche dell'Asia minore appena liberate. Come risultato della sconfitta, lasciò la Grecia per Parigi, ritirandosi dalla scena politica. Dopo
Questo episodio fu seguito da disordini che produssero il movimento militare guidato da lui e dal Generale [[Nikolaos Plastiras]] nel [[1935]]. Il movimento fallì, ed egli nuovamente si trasferì a Parigi, dove morì nel [[1936]]. Il suo corpo venne traslato e sepolto a [[Akrotiri (Creta)|Akrotiri]], sull'isola di [[Creta]].
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