Passo dello Stelvio: differenze tra le versioni

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[[File:Stilfser_Joch_Pass.JPG|thumb|left|Una [[Diligenza (Far West)|diligenza]] presso il passo nel 1881]]
[[File:RovineHotelPassoStelvio.JPG|thumb|220px|Le rovine dell'hotel al passo, distrutto durante la Grande Guerra]]
All'inizio dell'[[XIX secolo|Ottocento]] l'imperatore [[Francesco I d'Austria]] volle una nuova strada che potesse collegare la [[val Venosta]] direttamente con [[Milano]], allora territorio austriaco, attraverso la [[Valtellina]].

L'incarico fu affidato all'ingegnere capo della [[Provincia di Sondrio]], [[Carlo Donegani]] (1775-1845), esperto d'[[ingegneria stradale]] d'[[alta montagna]] e già progettista del [[Passo dello Spluga]].

I lavori cominciarono nel [[1822]] ed occuparono una grande quantità di operai, ingegneri e geologi. Dopo soli tre anni nel 1825 l'opera fu compiuta e venne inaugurata alla presenza di un soddisfatto imperatore Ferdinando. Per Donegani fu una pioggia di onorificenze.
 
Nei pressi del passo, sulla parte altoatesina (allora austriaca), furono costruiti dall'[[Impero austro-ungarico]] tre fortificazioni: il [[Forte Gomagoi]], il [[Forte Klein Boden]] e il [[Forte Weisser Knott]], facenti parte dello ''Sbarramento Gomagoi''. Proprio al passo invece ci sono i resti della fortificazione ''Goldsee''.