L'amore molesto (film): differenze tra le versioni

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È stato presentato in concorso al [[Festival di Cannes 1995|48º Festival di Cannes]].<ref>{{cita web|url=http://www.festival-cannes.fr/en/archives/1995/allSelections.html|titolo=Official Selection 1995|editore=festival-cannes.fr|accesso=1 luglio 2011|lingua=en}}</ref>
 
== Trama ==
Delia, una illustratrice napoletana trapiantata da lunghi anni a [[Bologna]], viene richiamata a [[Napoli]] dalla morte improvvisa della madre, suicidatasi per annegamento.
La donna non presta credito alla tesi ufficiale del suicidio, convinta che la esuberanza, la vivacità e la positività esistenziale che della madre ricorda assai bene, mai l'avrebbero spinta ad un gesto così definitivo e categorico. Inizia pertanto ad indagare il passato recente della donna, sospinta anche da alcune inquietanti telefonate che riceve da un interlocutore sconosciuto.
 
I fatti e la ricostruzione frammentaria degli ultimi giorni di vita della madre portano improvvisamente alla luce avvenimenti remoti che Delia aveva occultato e sepolto nella propria memoria e la costringono a riconsiderare una realtà personale diversa da quanto aveva inconsciamente costruito.
Delia deve ricordare e rivivere il momento in cui, condizionata dall'atteggiamento paterno violento ed opprimente, rompe i rapporti con la madre, accusata dal coniuge di una relazione clandestina con un individuo misterioso.
Ma Delia non è pronta a scoprire la verità su sua madre e quindi su se stessa e proprio nel momento in cui il mistero intorno agli ultimi giorni che precedono lo strano suicidio sta per sciogliersi, ella decide di far ritorno a [[Bologna]], allontanandosi per sempre da un passato doloroso e dalla verità che esso nasconde.
 
== Il film ==
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D'altra parte è questo l'elemento filmico più significativo dell'opera: la capacità di aver tracciato un percorso di allucinazione in un contesto [[metropoli|metropolitano]] estremamente definito in termini di luoghi e persone.
Questa possibilità risulta forse limitata in un ambito prettamente teatrale, dove però sono i linguaggi verbali che, potendo aspirare a forme espressive migliori e più efficaci, risultano privilegiati. Ecco che allora la proposta di [[Mario Martone|Martone]], come elemento di sintesi e raccordo tra [[cinema]] e [[teatro]], si rivela interessante e originale.
 
== Trama ==
 
Delia, una illustratrice napoletana trapiantata da lunghi anni a [[Bologna]], viene richiamata a [[Napoli]] dalla morte improvvisa della madre, suicidatasi per annegamento.
La donna non presta credito alla tesi ufficiale del suicidio, convinta che la esuberanza, la vivacità e la positività esistenziale che della madre ricorda assai bene, mai l'avrebbero spinta ad un gesto così definitivo e categorico. Inizia pertanto ad indagare il passato recente della donna, sospinta anche da alcune inquietanti telefonate che riceve da un interlocutore sconosciuto.
 
I fatti e la ricostruzione frammentaria degli ultimi giorni di vita della madre portano improvvisamente alla luce avvenimenti remoti che Delia aveva occultato e sepolto nella propria memoria e la costringono a riconsiderare una realtà personale diversa da quanto aveva inconsciamente costruito.
Delia deve ricordare e rivivere il momento in cui, condizionata dall'atteggiamento paterno violento ed opprimente, rompe i rapporti con la madre, accusata dal coniuge di una relazione clandestina con un individuo misterioso.
Ma Delia non è pronta a scoprire la verità su sua madre e quindi su se stessa e proprio nel momento in cui il mistero intorno agli ultimi giorni che precedono lo strano suicidio sta per sciogliersi, ella decide di far ritorno a [[Bologna]], allontanandosi per sempre da un passato doloroso e dalla verità che esso nasconde.
 
== Note ==