Teoria e prassi del collettivismo oligarchico: differenze tra le versioni

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Winston Smith sfogliando il saggio legge solo due dei capitoli di cui il volume è composto, prima il terzo e poi il primo. I due capitoli sono intitolati a partire dagli slogan del Socing, rispettivamente ''[[La guerra è pace]]'' e ''[[L'ignoranza è forza]]''. I due capitoli spiegano il funzionamento dei meccanismi interni della dittatura del Socing e delle sue teorie rivali e del tutto analoghe, il "Culto della Morte" (l'ideologia estasiana) e il Neo-Bolscevismo (l'ideologia eurasiana). Il libro inoltre dà anche cenni della geografia e della storia del mondo dopo la [[Seconda guerra mondiale]], con la formazione dei primi due superstati (Oceania ed Eurasia), la guerra atomica, la formazione dell'Estasia, la stabilizzazione dei tre regimi totalitari, fino all'età presente. Winston arriva a credere - sebbene non lo legga esplicitamente - che per il libro di Goldstein la possibilità di rovesciare la dittatura del Socing risiede nei [[Prolet]]<ref>Ibidem, p. 245</ref>. Anche [[O'Brien (personaggio)|O'Brien]] accenna a questa possibilità durante una seduta di lavaggio del cervello, liquidandola come una sciocchezza<ref>Ibidem, p. 290</ref>.
 
=== Capitolo Primo: L'ignoranza è forza ===
*Nel '''capitolo I''' - ''[[L'ignoranza è forza]]'' - vengono esposti i principi del [[bispensiero]]<ref>Ibidem, pp. 237 e ss</ref> e viene spiegato il senso dello slogan che dà il titolo al capitolo. Inoltre si spiegano i meccanismi di [[lotta di classe]] che hanno sempre mosso le meccaniche sociali nella storia umana, con la dialettica fra la classe detta degli "Alti" (detenenti il potere), quella dei "Medi" (aspiranti al potere) e quella dei "Bassi" (le masse sempre sottomesse, o [[Prolet]]). Attraverso il controllo del pensiero, del passato e la guerra permanente, l'attuale classe degli "Alti" - corrispondente al [[Partito Interno]] ha definitivamente cristallizzato la situazione storica, impedendo ogni ulteriore rovesciamento rivoluzionario del potere a favore della classe dei "Medi".
In questo primo capitolo, viene dettagliata la continua lotta di classe che ha caratterizzato le società umane; iniziando con l'osservazione storica che le società si sono sempre organizzate in caste gerarchice e classi sociali: gli Alti (coloro che comandano); i Medi (coloro che lavorano per gli Alti e aspirano a prenderne il posto) e i Bassi (quelli che hanno come una meta la sopravvivenza). L'autore (Goldstein) osserva che ciclicamente i Medi depongono gli Alti, arruolando i Bassi nella loro causa facendo ricorso a temi quali la "giustizia" e la "fratellanza umana", convicendoli che, una volta conquistato il potere, avrebbero avuto condizioni di vita più favorevoli, fatto salvo, riconsegnarli alla loro precedente situazione una volta arrivati al potere.
Nella prima metà del [[ventesimo secolo]], la classe Media, cercò di conseguire il potere con una pretesa ricerca di giustizia per tutti: "In tutte le varianti del [[Socialismo]] apparse dal 1900 in avanti l'obiettivo di conseguire libertà ed uguaglianza venne sempre più apertamente abbandonato. I nuovi movimenti politici che comparirono alla metà del secolo...hanno avuto lo scopo specifico di perpetuare la ''non'' libertà e la ''dis''uguaglianza"; perché il vero obiettivo era terminare la Storia, diventando una perpetua classe dominante (gli Alti) - composta non da [[aristocratici]] o [[plutocrazia|plutocratici]] ma da "burocrati, scienziati, tecnici, sindacalisti, pubblicisti, sciologi, insegnanti, giornalisti e politici di professione" originari della "classe media dei salariati e dai livelli più alti della classe lavoratrice".
Inoltre, nella metà del ventesimo secolo, la tecnologia ha reso possibile la fattibilità di una società [[totalitarismo|totalitaria]]; apparecchiature elettroniche, quali televisori rice-trasmittenti, rendono possibile lo spionaggio continuo della popolazione da parte del governo: "La possibilità di definire, non solo la completa obbedienza alla volontà dello Stato, ma la completa uniformità di pensiero su tutte le materie, ora esisteva per la prima volta". Dopo le rivoluzioni avvenute tra il 1950 e il 1960, la società di divise negli Alti (il [[Partito Interno]]), i Medi (il [[Partito Esterno]]) e i Bassi (i Proletari, o [[Prolet]] in neolingua); i primi utilizzarono la tecnologia per assicurarsi perpetuamente la posizione dominante.
Il Partito Interno è guidato dal Grande Fratello, un leader che viene rappresentato come un semidio (probabilmente una figura fittizia) al quale tutti devono obbedienza e che tutti adorano. Il Partito Esterno ha compiti più amministrativi, e mette in opera le disposizioni del Partito Interno mentre i Prolet eseguono il lavoro di manovalanza. La massa della popolazione non si ribella al Partito perché la [[propaganda]] del [[Ministero_della_Verità!Minver]] nasconde fatti e informazioni che permetterebbero confronti tra gli stati e i sistemi politici e, quindi, scoprire il loro stato di schiavitù.
Generalmente i Prolet non sono soggetti alla propaganda: "Gli si può concedere libertà intellettuale perché non hanno intelletto", perciò nessun desiderio di ribellione. Invece, tutti i membri del Partito (Interno o Esterno) sono controllati in questo modo affinché sviluppino solo pensieri [[Polticamente_corretto|ortodossi]] senza deviazioni intellettuali quali Scetticismo o [[Liberismo]], perciò un membro del Partito "non deve avere sentimenti personali e niente meno che entusiasmo. Egli vive alla continua ricerca degli odiati nemici stranieri e dei traditori interni, e per servire il potere e la saggezza del Partito".
Al fine di salvaguardare la fondamentale fiducia nell'onniscenza ed infallibilità del Grande Fratello e del Partito, il [[Ministero_della_Verità|MinVer] pratica un continuo [[revisionismo storiografico|revisionismo storico] in modo tale che il passato non abbia oggettiva esistenza dato che risiede nei documenti e nella memoria. Al fine di prevenire la non ortodossia, il Partito inculca nei suoi memebri l'abitudine di pensiero chiamata [[Bipensiero]], ovvero la capacità di cambiare opinione all'istante, credendo con profonda convinzione nella nuova versione dei fatti, anche se questa dovesse essere in palese contraddizione con quanto espresso pochi istanti prima. Una volta applicata, questa tecnica permette di ovviare allo [[Psicoreato]] ovvero la deviazione dall'ortodossia del pensiero del Partito e del Grande Fratello.
 
=== Capitolo III: La Guerra è Pace ===
*Nel '''capitolo III''' - ''[[La guerra è pace]]'' - viene illustrato il meccanismo della guerra perpetua, funzionale alla distruzione del surplus di produzione di beni e servizi<ref>Ibidem, pp. 216 e ss.</ref> e al mantenimento di un clima psicologico delle masse di isterismo e odio costante<ref>Ibidem, p. 219</ref>. In questo capitolo si spiega anche il funzionamento della scienza tecnologica<ref>Ibidem, p. 221</ref> coi limiti imposti dall'ideologia, dalla [[neolingua]] e dal [[bipensiero]]: la scienza in teoria è impegnata nello sviluppo di armi apocalittiche (addirittura i terremoti artificiali), ma in realtà si può dire che essa resti pressoché bloccata, data l'assoluta mancanza di necessità di nuove armi e - ovviamente - di ogni progresso che possa migliorare le condizioni di vita umane. Il progresso viene concepito solo per tutto ciò che possa allargare la sfera del potere del Socing e restringere la libertà dei singoli individui. Il capitolo riassume gli obblighi dell'elite del [[Partito Interno]] essenzialmente nel non consentire la morte dei propri sudditi in maniera massiccia (tale da costituire una minaccia demografica al proprio potere) e contemporaneamente mantenere il proprio superstato al medesimo livello militare degli altri due. Assolti questi due compiti, l'elite può plasmare la realtà a suo capriccio<ref>Ibidem, p. 225</ref>.
 
== Note ==