Leonardo Sinisgalli: differenze tra le versioni

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==Vita==
Leonardo Sinisgalli nacque il [[9 marzo]] [[1908]] a [[Montemurro]], in [[provincia di Potenza]], da Vito e Carmela Lacorazza. La sua casa natale si trova a strapiombo sul ''fosso di Libritti'', una intricata boscaglia che fu anche rifugio di [[brigantaggio|briganti]], luogo a cui il poeta rimase sempre legato. Sinisgalli aveva quattro sorelle e un fratello, [[Vincenzo Sinisgalli|Vincenzo]] ([[1925]]-[[1998]]), giornalista e scrittore, collaboratore di varie riviste (tra cui [[Il Mondo (rivista)|Il Mondo]] di [[Pannunzio]]) e rubriche radiofoniche nazionali.
 
Diplomatosi al Liceo Scientifico "Rummo" di Benevento nell'a.s. 1924/25, Leonardo si laureò in ingegneria all'università di Roma; divenne ingegnere e pubblicitario, fu collaboratore della [[Pirelli]], della [[Finmeccanica]], dell'[[Olivetti]], Direttore Generale dell'[[ENI]] {{citazione necessaria|e fu l'inventore del cane a cinque zampe che ancora oggi pubblicizza [[ENI]] }}
e collaboratore di [[Alitalia]], dividendosi tra [[Milano]] e [[Roma]], frequentando nella capitale i primi membri del movimento artistico ''[[Scuola romana (pittura XX secolo)|Scuola romana]]''. Fu anche contattato da [[Enrico Fermi]], il quale lo voleva tra [[Ragazzi di via Panisperna|i suoi allievi]], ma egli preferì la poesia all'atomica (fu scoperto da [[Ungaretti]], al quale si legò in una lunga amicizia).
 
Di idee antifasciste dopo l'8 settembre aderisce alla [[Resistenza romana]], il 13 maggio è arrestato nella sua abitazione dalle [[SS]], che hanno trovato il suo indirizzo nel taccuino di un fermato. Portato nella famigerata prigione di via Tasso, è liberato grazie all'arrivo degli Alleati. Dopo la Liberazione di Roma, torna nella sua Montemurro. Nel [[1953]] fondò e diresse fino al [[1958]] la rivista culturale della [[Finmeccanica]] "[[Civiltà delle Macchine]]", pubblicata fino al [[1979]]. Morì a Roma il [[31 gennaio]] [[1981]] e riposa nel cimitero di Montemurro, nella cappella di famiglia da lui stesso progettata.
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Viene soprannominato dai critici ''il poeta ingegnere'' e ''il poeta delle due muse'', per il fatto che in tutte le sue opere ha sempre fatto convivere cultura umanistica e cultura scientifica.
 
Ebbe in regalo dall'Alfa Romeo una "Giulietta", essendo Direttore Generale dell'ENI, il secondo giorno guidando la stessa giulietta, ebbe un piccolo incidente e da allora non guidò più un'automobile.
 
==Opere==
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*Bruno Caruso (a cura di C. Napoleone) - Palermo, Flaccovio, 1986 (testi di L. Sinisgalli, L. Bigiaretti, R. Melville, G. Vigorelli, G. Briganti, L. Carluccio, L. Sciascia, D. Micacchi, P. Volponi, M. Tobino, L. Sciascia);
*Leonardo Sinisgalli, ''Furor geometricus'', a cura di Giuseppe Lupo, Nino Aragno editore, Torino, 2001.
 
==Curiosità==
{{citazione necessaria|Ebbe in regalo dall'Alfa Romeo una "Giulietta", essendo Direttore Generale dell'ENI, e il secondo giorno guidando la stessa giulietta,Giulietta ebbe un piccolo incidente e: da allora non guidò più un'automobile.}}
 
==Note==