Trachinidae: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 52:
|suddivisione_testo=
}}
La famiglia '''Trachinidae''' comprende 9 specie di pesci d'acqua salata conosciuti comunemente come '''Tracinetracine''' o '''Pescipesci ragno''', appartenenti all'ordine [[Perciformes]].
 
==Diffusione e habitat==
Riga 62:
[[File:Trachinus radiatus hidden Croazia.jpg|right|thumb|230px|Un esemplare di ''[[Trachinus radiatus]]'' mimetizzato in cerca di prede, nei mari della [[Croazia]]]]
Le tracine presentano un corpo cilindrico ma appiattito sul ventre (sono pesci che vivono principalmente sul fondo), con testa arrotondata e una grande bocca rivolta verso l'alto. <br>
Le [[pinne pettorali]] sono ampie, le ventrali piccole. La lunga [[pinna dorsale]] è preceduta da una pinna formata da 5-6 raggi-spine cavi, collegati ada una ghiandola velenifera. La [[pinna anale]] è opposta e simmetrica alla dorsale. La [[pinna caudale]] è a delta. La [[livrea]] è variabile da specie a specie, anche se tutte presentano un ventre giallo-bianco, mentre il resto del corpo ha un colore di fondo bianco, giallo o beige marezzato di bruno o di nero. <br>
Le dimensioni variano dai 15 cm di ''[[Trachinus collignoni]]'' ai 53 cm di ''[[Trachinus draco]]''.
 
Riga 72:
 
==Pesca==
Le Tracinetracine sono pescate per le loro carni delicate, anche se conosciute come pesce povero. Sono cucinate in filetti oppure aggiunte alle zuppe e ai brodi di pesce. Sono anche oggetto di [[pesca alla traina]].
 
==Pericolosità per l'uomo==
{{Disclaimer|medico}}
I pesci ragno sono dotati di aculei velenosi sul dorso, che utilizzano a scopo difensivo. Tuttavia, non è raro per gli esseri umani venire a contatto con questi pesci, sia sulle spiagge chesia durante la pesca. <br>
Il [[dolore]] è molto forte, un bruciore profondo che si irradia dalla ferita lungo tutto l'arto, raramente arrivando fino all'[[inguine]] o all'[[ascella]] (a seconda dell'arto colpito), raggiungendo il suo massimo dopo 30-45 minuti dalla puntura, perdurando a volte per 24 ore, con strascichi di formicolii e insensibilità. </br>
Nonostante il forte dolore (si dice che i pescatori che si pungevano in antichità venissero legati per evitare che si uccidessero buttandosi a mare) il veleno non è pericoloso per l'uomo e tutto si risolve in fretta. Piuttosto spesso però per lo shock doloroso l'organismo reagisce con [[nausea]], [[vomito]], tremori, [[Lipotimia|svenimenti]] e giramenti di testa. Sono necessarie profilassi antidolorifica e antitetanica. </br>