Pensaci, Giacomino!: differenze tra le versioni

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Il figlio di Giacomino, Ninì, viene curato ed allevato dal vecchio professore come fosse suo. Ad intorbidire la vicenda intervengono le lamentele della gente del posto, sempre più scandalizzata: primo tra tutti il Cavalier Diana, il direttore del Ginnasio dove Toti insegna Storia Naturale. Egli lo invita a lasciare la scuola, dato che come professore non può infischiarsi della sua immagine davanti alla gente; effettivamente, la cosa sarebbe fattibile, dato che nel frattempo Toti ha ereditato inspettatamente una piccola fortuna da un parente in [[Romania]] e quindi non avrebbe più preoccupazioni economiche.
 
Toti, Lillina e Giacomino vengono messi sotto pressione anche dai genitori di lei che (dato che Giacomino si è recato diverse volte in visita da Lillina) per la vergogna non possono assolutamente più farsi vedere in giro. Resta comunque il fatto che Lillina è disperata perché da alcuni giorni Giacomino, non si fa più vedere.
 
Da Toti intanto, si succedono le rimostranze: si presenta a casa sua, per conto della sorella maggiore Rosaria, il sacerdote padre Landolina che biasima il comportamento di Giacomino facendosi anche lui portavoce del giudizio unanime di condanna espresso dalla gente su questa grottesca vicenda.