Operazione Black Buck: differenze tra le versioni

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[[File:Blackbuck.operation.png|thumb|right|250px|L'operazione Black Buck sulla mappa]]
I raid dell<nowiki>'</nowiki>'''Operazione ''Black Buck''''', condotti nel [[1982]] durante la [[guerra delle Falkland]], comprendevano una serie di attacchi sulle [[Isole Falkland]] da parte dei [[Bombardiere|bombardieri]] [[Avro Vulcan]] del [[No. 44 Squadron]] [[Royal Air Force|RAF]], lanciati dalla [[Base aerea|base]] [[Regno unito|britannica]] sull'[[Isola di Ascensione]], vicino all'[[Equatore]]. Gli aerei trasportavano 21 [[Bomba aeronautica|bombe]] da 1000 [[Libbra|libbre]] (454 kg) l'una nella stiva interna, oppure quattro [[Missile anti-radar|missili anti-radar]] [[AGM-45 Shrike]] esternamente.
 
Le operazioni richiesero il consumo di ingenti quantità di [[carburante]].<ref name=sharkey>"Tali quantità erano sufficienti per consentire 260 sortite di bombardamento di Sea Harriers su Port Stanley, che a loro volta corrispondevano a circa 1300 bombe. Interessante!" (Da "Sharkey" Ward, cit. in bibliografia)</ref>Secondo alcuni calcoli, sganciare ventuno bombe su [[Port Stanley]] sarebbe costato "un milione e centomila libbre di carburante, equivalenti a circa 137.000 [[Gallone|galloni]]" [approssimativamente 518.000 litri], e tuttavia il reale impatto complessivo dei [[raid]] sull'andamento del conflitto è difficile da accertare. Le incursioni arrecarono un danno minimo alla [[Pista d'atterraggio|pista]], che fu fu riparato in fretta. Le fonti argentine, di solito liquidate come propaganda<ref>Ovviamente la propaganda fu più tardi usata per giustificare queste missioni: "I Mirage III furono spostati dall'Argentina del sud a Buenos Aires per incrementare le difese in seguito ai raid dei Vulcan sulle isole". Apparentemente la logica dietro a questa dichiarazione è che se il Vulcan poteva colpire Port Stanley, anche Buenos Aires era a portata e vulnerabile a questi attacchi. Io non sono mai andato dietro a queste sciocchezze. Senza la scorta dei caccia, un solo Vulcan o due all'attacco di Buenos Aires sarebbero stati buttati giù alla svelta. [...] I Mirage III si misero in evidenza vicino alle isole in diverse occasioni durante il conflitto, o come scorta ai ricognitori Neptune o in voli di 'interferenza' che cercavano di sviare l'attenzione della pattuglia dagli attacchi aria-terra. [...] Basti dire che non ci volevano più di uno o due Mirage III per intercettare un attacco di Vulcan su Buenos Aires. [...] Ci sarebbe voluto molto di più che un Vulcan solitario per scuotere Buenos Aires. (Ward, op. cit.)</ref> postbellica, furono in origine la fonte di voci secondo cui sarebbero stati i bombardamenti dei Vulcan a spingere l'Argentina a ritirare i [[Dassault Mirage III]] dalla parte sud del Paese alla zona di difesa di [[Buenos Aires]]. Questo effetto dissuasivo fu però reso inutile quando autorità britanniche chiarirono che non ci sarebbero stati attacchi ad aeroporti militari sul territorio nazionale argentino.