Il mattatore: differenze tra le versioni

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|premi= *[[Nomination]] [[Orso d'Oro]] al [[Festival di Berlino]] nel [[1960]]
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'''''Il mattatore''''' è un [[film]] del [[1960]] diretto dal regista [[Dino Risi]] e interpretato da [[Vittorio Gassman]].
 
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La sceneggiatura ricorda da vicino ''[[I tromboni]]'' (1956) di [[Federico Zardi]], che lo stesso Gassman aveva interpretato sul palcoscenico ed in [[televisione]] nella trasmissione di quell'anno che portava lo stesso titolo: ''[[Il Mattatore]]''.
 
== Trama ==
Gerardo, guitto che passa disinvoltamente, ma con scarso successo, dal teatro comico alla tragedia, viene coinvolto, grazie alla sua capacità di imitare qialsiasi parlata dialettale d'Italia, in una truffa ordita da Lallo ai danni di un ricco commerciante di stoffe. La sua inesperienza fa sì che sia lui l'unico ad essere arrestato e condannato a parecchi mesi di carcere. Qui fa conoscenza con un vasto campionario di piccoli delinquenti, dediti prevalentemente a truffe di vario genere. In particolare fa amicizia con De Rosa, detto Chinotto, un truffatore per il quale le porte delle carceri sono come la porta girevole di un grande albergo.

Uscitone, si mette in società con quest'ultimo, divenendo, grazie alle sue impareggiabili doti istrioniche, un bravissimo organizzatore e realizzatore di truffe, riuscendo pesino a truffare colui che ne aveva provocato l'incarcerazione, il raffinato Lallo. Superato il maestro "Chinotto", si mette in proprio fino a che Annalisa, attrice di varietà innamorata di lui, riesce a mettergli la fede al dito. Sebbene la moglie tenti di redimerlo, la sua è una vocazione irresistibile ed egli ogni tanto deve riprendere l'antica attività.
 
== Sviluppo della finzione ==
Il film, in gran parte, non è altro che una sequenza di episodi truffaldini legati, oltre che dai personaggi, dalla voce fuori campo del protagonista che li introduce e che spesso anche li commenta: un lungo ''flash-back'' sonoro, nel quale però non si torna mai alla scena del momento della narrazione, ma gli episodi si susseguono nell'esatto ordine temporale in cui si sono verificati.
 
Il film, in gran parte, non è altro che una sequenza di episodi truffaldini legati, oltre che dai personaggi, dalla voce fuori campo del protagonista che li introduce e che spesso anche li commenta: un lungo ''flash-back'' sonoro, nel quale però non si torna mai alla scena del momento della narrazione, ma gli episodi si susseguono nell'esatto ordine temporale in cui si sono verificati. L'occasione è data al protagonista, ormai felicemente sposato (ed annoiato), che con il matrimonio ha lasciato la sua funambolica attività per un'altra più onesta ma meno eccitante, quando si accorge che un giovane e maldestro truffatore tenta, in casa sua, un bidone alla moglie. Scopertolo facilmente, Gerardo gli elenca tutti gli errori da lui commessi in quell'occasione per palese inesperienza ed incapacità, tanto che viene scambiato dal truffatore per un commissario di polizia. Chiarito l'equivoco, Gerardo fa sedere il giovane in salotto, gli offre il caffè ed inizia il racconto della sua vita ai margini della legge. Al termine però Gerarado sente l'irresistibile desiderio di quella vita che lo ha reso benestante e famoso nel sottobosco romano. Così, finito il ''flash-back'', s'inventa un'improbabile trasferta a Milano ove riprenderà, sia pur per breve tempo, la vita di grande incantatore.
 
== Collegamenti esterni ==
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